La Puglia attende la prima star della musica pop italiana: partirà, infatti, da Bari la seconda parte del tour Essere qui di Emma Marrone. La 35enne cantautrice salentina, venerdì 15 febbraio alle 21, sarà sul palco del Palaflorio (biglietti disponibili su TicketOne.it e nei punti vendita abituali, info: www.fepgroup.it) per eseguire i brani del suo ultimo album, ma anche i successi del suo recente passato. Dopo la pubblicazione del quinto album in studio Essere qui, licenziato a gennaio 2018, il 16 novembre scorso Emma è tornata sul mercato discografico con Essere Qui - B&M Edition, il nuovo progetto discografico contenente il singolo inedito Mondiale, tutti i brani del disco Essere qui e altri 3 inediti: Incredibile voglia di niente, Nucleare e Inutile Canzone, brani che hanno segnato il ritorno della cantante salentina come cantautrice. Oltre alla versione standard, l’album è disponibile anche in uno speciale formato Magazine, interamente scritto e ideato da Emma, composto da 8 racconti senza filtri, immagini live e inediti scatti di Toni Thorimbert che ne catturano la vera essenza.
Emma, è voluta la scelta di iniziare la seconda parte del tour dalla sua terra?
«In realtà la localizzazione delle date del tour spetta all’agenzia, che ha il polso della situazione. Però, sono molto contenta di partire da casa, perché il calore che trasmette il pubblico “amico” è sempre una carica e un’energia in più. Quindi, parto da casa e chiudo nella mia seconda casa che poi è Roma».
Da dove nasce l’urgenza di raccontarsi senza veli in otto racconti scritti da lei, inseriti nella speciale edizione del disco?
«Ho sempre parlato di me in maniera aperta, solo che questa volta volevo farlo scrivendolo: verba volant, scripta manent. Avevo voglia di fare qualcosa che rimanesse nel tempo, quindi di scrivere in maniere più libera. Mi sono fatta un regalo».
In questi racconti ha tirato fuori il suo vissuto intimo. C’è qualcosa che ha fatto più fatica raccontare?
«No, direi che sono molto sensibile quando devo parlare di me, ricordando la ragazzina che ero. Ho un po’ di malinconia nei confronti della mia infanzia, il vivere con i miei genitori, i miei cugini e parenti. È ancora una nota dolente nella mia vita, anche perché sono emigrata a Roma, ma il mio Salento mi mancherà sempre».
A proposito di migrazione, cosa pensa dell’attuale dramma che vive l’Italia?
«Penso che sia disumano non salvare queste persone, anche perché se stessero bene nei loro paesi non credo che rischierebbero la propria vita e quella dei loro figli per cercare una nuova vita. Dovremmo ricordare che lo stesso dramma lo abbiamo vissuto noi italiani, quando con ogni mezzo andavano all’estero per cercare fortuna».
Veniamo al live: che differenza c’è con la prima parte del tour?
«Ci saranno delle variazioni nella scaletta, inserimenti di brani non presenti nella prima parte del tour, ma anche i quattro inediti, oltre a diverse sorprese. Per quanto riguarda l’approccio sonoro, invece, cercherò di rappresentare tutte le sfaccettature della mia anima: dolce, romantica, sognatrice, rock & roll, grintosa, energetica, moderna. Cercherò ci circumnavigare quelle che sono le mie anime musicali».