«L’apertura del Teatro Margherita prevedeva inizialmente e in contemporanea sia la mostra “Van Gogh alive – The experience” in 3D sia una personale di Chiara Fumai, l’artista barese scomparsa nel 2017. Purtroppo a causa della sua designazione a rappresentare il nostro Paese alla Biennale di Venezia, la mostra a lei dedicata è slittata ed è in corso, d’intesa con la famiglia Fumai, una negoziazione con la Biennale per cercare di realizzarla quanto prima e non necessariamente alla fine dell’esposizione della città lagunare».
È quanto afferma il Silvio Maselli, assessore a Culture, Turismo, Partecipazione e Attuazione del programma del Comune di Bari, intervenuto sulla polemica riguardo l’inaugurazione e la riapertura del contenitore finalmente restituito alla città, apertura che ad alcuni è sembrata di scarsa rilevanza considerando che si tratta di un luogo importante del Polo dell’Arte Contemporanea costituito dal Margherita appunto, dal Mercato del Pesce e dalla Sala Murat. «Questo non vuol dire che il teatro Margherita ospiterà solo la mostra di Van Gogh, ma eventi pittorici, figurativi, multimediali, concerti. Ma adesso che il Margherita è fruibile solo in minima parte abbiamo preferito puntare ad un evento che richiamasse il grande pubblico. Per questo ci è sembrato doveroso realizzare un’iniziativa così popolare che ha girato in Italia e nel mondo. Il teatro non è stato ristrutturato solo per l’elite, non dobbiamo essere snob e legati all’idea dell’arte per pochi. Abbiamo il dovere di acculturare le masse ed offrire al pubblico più sofisticato mostre di qualità. Il contenitore culturale è stato pensato per il grande pubblico. Non abbiamo speso dieci milioni di euro per la sua ristrutturazione solo per un pubblico di nicchia», ha concluso Maselli.
Anche Paola Marino, giornalista ed operatrice culturale conferma la volontà iniziale del Comune di Bari di inaugurare il Margherita con una full immersion tecnologica ed un evento di arte contemporanea. «Abbiamo cominciato a lavorare sulla realizzazione della mostra dedicata a Chiara Fumai subito dopo la sua morte circa un anno fa. Ci sembrava un omaggio importante e doveroso per la città. Il dialogo con la Biennale è ancora aperto e ci auguriamo che a breve si possa definire la realizzazione dell’esposizione a lei dedicata. La Biennale insomma è stata una coincidenza con la quale adesso dobbiamo trovare un accordo». «Per la riapertura del teatro c’era un progetto più ampio che al momento è sospeso ma non abbandonato», ha dichiarato Paola Marino.
Il lancio della struttura insomma è alle porte e per il momento speriamo che il grande evento mediatico di Van Gogh faccia registrare anche a Bari presenze da record che siano però solo l’anticipo di un progetto più ambizioso.