Martedì 30 Dicembre 2025 | 14:26

Cenone di Capodanno immancabili bollicine

Cenone di Capodanno immancabili bollicine

 
Barbara Politi

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Barbara Politi

Cenone di Capodanno immancabili bollicine

In Puglia il metodo classico è una scoperta di eleganza e freschezza

Martedì 30 Dicembre 2025, 12:19

Che il programma preveda il tradizionale cenone a casa con amici e parenti o di sedere a tavola in un lussuoso ristorante, per l’ultimo dell’anno la parola d’ordine sarà (rigorosamente) salutare l’arrivo del 2026 in allegria. Come? Con le bollicine, che soprattutto se di produzione italiana, restano la scelta più amata per pasteggiare e per il brindisi della mezzanotte, con consumi sempre più in crescita rispetto allo champagne. In Puglia, poi, dove le bollicine Metodo Classico sono una scoperta di eleganza, tradizione e freschezza oramai apprezzata in tutto il mondo, questa tendenza è ben consolidata, grazie alla dedizione di cantine (basti pensare alla strada disegnata da D’Araprì) che producono spumanti raffinati, ideali per aperitivi, crudi di mare, piatti di pesce e formaggi freschi. Da sempre occasione di riflessione collettiva, di bilanci e di nuovi inizi, nella notte di San Silvestro la convivialità e la tavola sono protagoniste assolute.

Al centro delle celebrazioni, infatti, c’è sicuramente il cenone del 31 dicembre, un rito irrinunciabile che riunisce tutti attorno alla tavola. Nonostante una generale tendenza alla prudenza, di cui più volte quest’anno s’è parlato, il Capodanno continua a muovere cifre rilevanti per la spesa, che quest’anno supera i due miliardi di euro. Un volume significativo, che testimonia come il Capodanno resti un momento centrale e indiscusso nella vita di tutti, anche in una fase storica caratterizzata da incertezze e da una maggiore attenzione (e razionalizzazione) delle risorse familiari. Accanto al dato complessivo, però, si registra anche la diminuzione della spesa pro-capite (che quest’anno si aggira intorno ai 49 euro), chiaro segnale di come le famiglie stiano optando per soluzioni più sobrie da riservare ai menù. Più sobrie, ma non sacrificate, soprattutto al Sud e in Puglia, dove il cenone di Capodanno non è solo un pasto: è un vero e proprio rito collettivo, carico di simboli, tradizioni e sapori antichi. La tavola si riempie di piatti abbondanti e ricchi, pensati per salutare l’anno che finisce e augurare prosperità, fortuna e felicità per quello nuovo.

L’inizio delle danze è governato quasi sempre da una lunga serie di antipasti. Non mancano mai i prodotti della tradizione contadina, come olive nere, sottoli, lampascioni, carciofi e funghi. Accanto a questi, spazio ai formaggi e ai salumi locali, come il caciocavallo podolico, la burrata, il capocollo di Martina Franca e la soppressata. Nelle zone costiere, soprattutto nel barese e nel brindisino, ma anche nel Salento, il pesce diventa protagonista: polpo lesso o arrosto, seppie ripiene, cozze gratinate e insalate di mare sono piatti immancabili fra gli antipasti. Il primo piatto del cenone di San Silvestro è sempre sostanzioso. Dominano le orecchiette, condite con sughi importanti come quello di braciole di carne, ragù di maiale o con le cime di rapa e le acciughe. In alcune zone si preparano anche lasagne al forno, cannelloni o timballi di pasta, piatti che richiamano la festa e la condivisione. In Campania, Calabria e Basilicata, troviamo anche ziti al ragù, pasta al forno, lagane e ceci o anelletti, tutti piatti che raccontano una cucina ricca e familiare. Il pesce, come detto, resta centrale soprattutto nel cenone pugliese, con baccalà fritto o al sugo, anguille e grandi grigliate di mare. Il baccalà, in particolare, viene mangiato perché è considerato un piatto “di buon auspicio”. Quando si sceglie la carne, però, non mancano arrosti, agnello o involtini, spesso accompagnati da contorni di verdure di stagione. Immancabili le lenticchie, simbolo universale di ricchezza e prosperità, presenti ovunque come portafortuna. Il momento finale del cenone è dedicato ai dolci tradizionali. In Puglia spiccano le cartellate, fritte e ricoperte di vincotto o miele, le pettole, i mostaccioli e le mandorle ricoperte di zucchero. Struffoli, susamielli, fichi secchi farciti, torroni e frutta secca, panettoni artigianali: un vero trionfo dei simboli di abbondanza e dolcezza per l’anno nuovo. Allo scoccare della mezzanotte, infine, il brindisi con spumante o bollicina locale chiude il cenone, tra fuochi d’artificio, auguri e tradizioni tramandate di generazione in generazione.

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