Èl’unico locale pugliese presente nella Top 100 Clubs della rivista DJ Mag, che mette in fila i migliori club del mondo. Ed è già partita l’estate 2025 del Vega Discoteque di Gallipoli, con una programmazione da capogiro: dopo l’inaugurazione con Merk & Kremont al via i format diventati classici sul territorio, il Martedì del Villaggio, i giovedì di Sottosopra Fest con i big della scena rap e trap (tra i già confermati Rkomi, Niky Savage, Tony Effe, Tony Boy e molti altri), e i sabati di Mamacita. Tutto è nato nel 2021 durante la pandemia grazie alla visione dell’imprenditore David Cicchella, insieme ad Andrea Giorgio Romano: da allora la storia racconta di una crescita costante, con oltre 100mila presenze stagionali, un consistente seguito sui social anche grazie alle dirette Twitch, e una continua attenzione all’innovazione tecnologica che si fonde con le bellezze del panorama salentino.
Il nome di Cicchella è ampiamente noto nel panorama dell’intrattenimento (ha fondato il Samsara, per dirne una), eppure è con il Vega che è riuscito a fare il “salto di qualità”, come racconta alla «Gazzetta»: «Qui ho potuto esprimere le mie idee, eravamo in pieno periodo Covid, e ho approfittato per prendere questo locale in zona Taviano/Gallipoli di cui il vecchio proprietario - complice la pandemia - voleva disfarsi. Abbiamo portato qui il format del “Martedì del Villaggio” e nonostante le perplessità dovute al fatto che le discoteche non potessero aprire, siamo riusciti a offrire al pubblico un locale all’avanguardia, con effetti speciali e show di livello, tanto che molti dicono che non sembra un locale italiano».
Quanto conta l’aspetto tecnologico e la potenza sui social?
«Moltissimo. Io sono malato di tecnologia, cerco di essere un passo avanti, poi una discoteca che si chiama Vega, ricordando le stelle e lo spazio, non poteva che essere una discoteca del futuro. E anche sui social, la comunicazione mi viene facile, avendo già esperienza sfrutto tutti i canali».
David Cicchella
Da operatore, come vede il Salento e Gallipoli dal punto di vista turistico per l’estate 2025?
«La gente si aspettava che dopo la fine dell’avventura con il Samsara io scappassi, invece ho continuato a investire qui, perché sono legato a questa terra, alla mia famiglia, il territorio ti mette alla prova ma si vive bene. Gallipoli è in una fase di alto turismo, forse prima ce n’era troppo e la città non era pronta a livello di spazi: oggi è piena ma senza sovraffollamento, senza disagi e disservizi».
Che prospettive ci sono per il futuro?
«Sicuramente continuare a evolverci, perché la discoteca di una volta non esiste più. Per esempio, vi regalo uno spoiler: stiamo avvicinando la psicologia alla discoteca con un progetto in cui offriamo ai giovani messaggi di gestione delle emozioni, suggerimenti sull’atteggiamento nei confronti delle donne, su come gestire i “no”, intervistando anche gli artisti coinvolti. Partiremo dai social per avvicinare sempre più il nostro pubblico a un’idea di divertimento sano». B.C.