Fuori oggi, 25 giugno, “Dove ti porto?” è il nuovo singolo di Carmine Tundo, cantautore e produttore salentino tra le voci più intense e originali della scena indipendente italiana. Pubblicato da Discographia Clandestina e distribuito da ADA / Warner Music Italy, il brano è disponibile su tutte le piattaforme digitali e segna un ritorno potente e viscerale.
Non è una semplice canzone d’amore: è una confessione emotiva, un urlo di desiderio, una ballata carnale che fonde poesia e crudo realismo, tra eros e malinconia. “Dove ti porto?” è un grido che si fa domanda, ripetuta ossessivamente nel ritornello come se fosse l’unica via d’uscita: un invito alla fuga, all’amore che si fa salvezza e tempesta.
Il Salento, terra d’origine dell’artista, non è solo sfondo ma protagonista: Porto Badisco, Porto Selvaggio, l’Adriatico e lo Ionio diventano porti interiori, geografie del cuore dove si consuma il desiderio e si affonda il dolore. Una sirena che stringe un cuore spezzato, simbolo di seduzione e redenzione, è l’immagine più potente di una canzone che pulsa di vita e smarrimento.
La produzione, curata dallo stesso Tundo, è essenziale e travolgente. L’arrangiamento mescola strumenti acustici e vibrazioni moderne: la tromba evocativa di Gabriele Blandini, i cori di Gaia Rollo, il mix di Peppe Petrelli e il mastering internazionale di Justin Perkins al Mystery Room Mastering di Milwaukee, danno al brano un respiro cinematografico e profondo.
Con un semplice “grazie” sussurrato alla fine, Tundo sembra chiudere il brano con una resa dolce, ma anche con l’inizio di qualcosa di nuovo. Perché anche dai naufragi più dolorosi può nascere un viaggio, se si ha il coraggio di ascoltarsi.
Carmine Tundo, nato a Galatina, è attivo sulla scena musicale fin da giovanissimo. Dopo l’esperienza con i Cruska e il debutto nazionale come Romeus a Sanremo 2010, ha firmato brani per artisti come Malika Ayane e si è distinto in diversi progetti musicali, tra cui la band La Municipàl, il duo stoner NU SHU, e il collettivo internazionale Mundial. Con questo nuovo singolo, l’artista dimostra ancora una volta di saper trasformare la fragilità in forza creativa, e l’intimità in linguaggio universale.