Dalle Terme di Caracalla al Porto Antico di Genova, passando per il Teatro Antico di Taormina e il doppio appuntamento nel Fossato del Castello di Barletta, questa sera, 26 luglio, e domani, 27, nel cartellone dell'Oversound Music Festival. Il tour estivo di Biagio Antonacci non è solo un modo per i fan di tutta Italia di scoprire dal vivo i brani del nuovo album «L'inizio», o riascoltare i grandi successi di una carriera trentennale, ma anche un'occasione per scoprire luoghi eccezionali del nostro Paese, storici ed emozionanti. Tanto che la coda di questo giro di palchi saranno le dieci date all'Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera, prima volta che un artista italiano è protagonista di una residency così lunga sulle sponde del Lago di Garda.
Un nuovo modo per Antonacci di incontrare il suo pubblico e offrirgli una serata indimenticabile, un legame indissolubile che continua a essere confermato con iniziative come quella lanciata nelle scorse ore: saranno proprio i fan, infatti, a scegliere il nuovo singolo che uscirà a settembre, votandolo sui social. La «Gazzetta» ha intercettato Biagio poco prima dell'arrivo a Barletta, che si prepara ad accogliere lo show con una straordinaria scenografia pensata da Francesco De Cave, con un palco caratterizzato da strip led di ultima generazione (a basso consumo). «Decidere una scaletta è sempre complesso - dichiara Antonacci - bisogna trovare un compromesso tra i brani che non possono mancare e quelli che per me sono importanti da cantare e riproporre. Dopo ogni nuovo album poi cerco sempre di ricavare un equilibrio tra le canzoni che il pubblico già conosce e quelle che deve ancora ascoltare per la prima volta dal vivo».
Un tour ben pensato con luoghi selezionati per invitare a conoscere la storia del nostro Paese: da dove nasce questa ispirazione?
«Ogni volta che comincio a pensare ad un nuovo progetto cerco sempre di non replicare qualcosa che ho già fatto, e per questo tour, complice anche il titolo del mio ultimo disco "L'inizio", ho davvero cercato di portare in scena uno show che non fosse solo sul palco, ma anche attorno al palco. Sappiamo tutti che l’Italia è un paese straordinario e pieno di luoghi importanti dal punto di vista culturale e artistico, ma ancora ci sono persone che non li conoscono o che non hanno spesso occasioni per frequentarli. Spero di regalargliene una».
«Funziona solo se stiamo insieme» è il titolo di questo giro di palchi. Stare insieme al suo pubblico e continuare a incontrarlo dopo tanti anni, che sensazioni le regala oggi?
«Rispondo proprio partendo dal nome del tour: "Funziona solo se stiamo insieme" perchè insieme tutto ha un altro sapore. Posso dire con certezza di avere un pubblico che ancora ad ogni concerto sa emozionarmi, così come spero di emozionare io loro. È un pubblico che raccoglie diverse generazioni, madri con figli, famiglie intere che magari hanno ascoltato le mie canzoni viaggiando insieme in auto, ascoltandomi in casa, ma anche tanti giovani».
Quali sono le cose per cui è più grato e le lezioni più profonde che ha imparato?
«Sono molto grato al me che non ha mai mollato il suo sogno, ma lo ha sempre inseguito con passione. Quel giovane geometra mi ha insegnato che se davvero si vuole qualcosa si deve lavorare ogni giorno per ottenerla e per mantenerla. Oggi sono un cantautore soddisfatto, un uomo consapevole e libero».
Il tour terminerà a fine settembre, dopo quella data cosa la aspetta?
«Finito questo tour ci saranno nuovi progetti, ma racconterò tutto al momento giusto».