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Una vera «bomba» di emozioni con Venditti & De Gregori a Bari

 
Livio Costarella

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Livio Costarella

Una vera «bomba» di emozioni con Venditti & De Gregori a Bari

Pubblico in delirio al TeatroTeam per i due storici cantautori. Tutto esaurito anche al concerto del 4 febbraio

Martedì 15 Novembre 2022, 11:41

Partirono in due, ed erano abbastanza. Un pianoforte, una chitarra e molta fantasia. Cosa c’è di più iconico dell’incipit di Bomba o non bomba di Antonello Venditti, per sancire un patto artistico lungo più di mezzo secolo? È il 1972, e Venditti e Francesco De Gregori debuttano da pischelli del cantautorato italiano in duo, con il misterioso nome di Theorius Campus, in un disco epocale, a ripensarci oggi. Ed eccoli ancora qui, 50 anni dopo, a rimettersi in gioco, in un sodalizio live che sta sbancando tutte le città dove si stanno esibendo con il loro Venditti & De Gregori Tour. Anche a Bari, neanche a dirlo, il Teatroteam è stato preso d’assalto nello scorso weekend, con due date in cui i biglietti sono stati polverizzati in poche settimane. E anche la prossima, sempre al Teatroteam il 4 febbraio 2023, ha da poco terminato le disponibilità.

E Bomba o non bomba è proprio l’inizio folgorante del concerto, con una scaletta di 32 brani che alterna grandi successi di entrambi, cantati in coppia o da soli. Un viaggio nel tempo degli ultimi 50 anni, tra generazioni - almeno tre - nate Sotto il segno dei pesci, ammiratrici di Giulio Cesare o de La leva calcistica della classe ‘68.

Ciò che attrae è la complicità di Francesco e Antonello sul palco, tra sguardi e ampi sorrisi: Venditti ha una voce sempre scolpita e marmorea, capace di penetrare il teatro in un baleno. E De Gregori, con l’inseparabile cappello, riempie la scena con il suo timbro inconfondibile e una voglia straordinaria di trasmettere tutto il suo talento autoriale. Tra l’altro, una curiosità: proprio De Gregori, con un suo concerto, ha inaugurato la gloriosa storia del Teatroteam, il 25 giugno 1991.

La storia siamo noi e nessuno si senta escluso cantano insieme con il pubblico ne La storia di De Gregori. Come dargli torto? E poi ancora l’intensissima Dolce signora che bruci in versione acustica, la ballata meravigliosa di Alice, le commoventi Santa Lucia, Ci vorrebbe un amico e Notte prima degli esami. Uno dei momenti più iconici e sentiti e Pablo, per non parlare di Rimmel (e l’intro con armonica di De Gregori) e la sbarazzina Titanic.

La band che li accompagna è di quelle coi fiocchi, con musicisti di uno e dell’altro: Alessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello (piano), Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino), Fabiana Sirigu (violino), Laura Ugolini e Laura Marafioti (cori).

Non è mancato l’omaggio a Lucio Dalla con Canzone. Dove cantano con il cuore un verso perfetto per ricordare Lucio: Canzone cercala se puoi. Dille che non mi perda mai. E l’ultimo bis è «la più bella canzone che un essere umano abbia scritto su Roma, ammesso che Antonello possa definirsi un essere umano», dice scherzando De Gregori.

Arriva Roma capoccia, il pubblico è già tutto in piedi da un pezzo, assiepato fin sotto il palco. Ed è un’apoteosi.

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