Sono una delle band più interessanti del panorama italiano degli ultimi tempi, si sono formati a Milano e arriveranno in concerto al Demodé di Modugno (Ba) sabato 30 marzo: sono i Canova (Matteo Mobrici - voce, chitarra elettrica, piano, Fabio Brando, chitarra elettrica, piano, Federico Laidlaw, basso, e Gabriele Prina, batteria). La band è in giro in tutta Italia per presentare i brani dell'ultimo album "Vivi per sempre", uscito il 1 marzo (Maciste Dischi). Li abbiamo intervistati per farci raccontare le loro emozioni legate a questo nuovo capitolo della carriera discografica.
Un bilancio di queste prime date del tour
«Per noi il tour è il momento migliore, è la fase finale dello sviluppo delle canzoni, che dal vivo prendono un'altra piega. Abbiamo un rapporto splendido con il pubblico, i concerti diventano una festa anche su pezzi tristi. Questa è la magia delle canzoni. Con Vivi per sempre abbiamo proseguito un discorso iniziato con il primo album, non è un concept album, abbiamo scelto 9 tracce, le più coerenti tra loro. Siamo stati totalmente liberi, non abbiamo seguito mode, ci siamo ispirati a noi stessi e alle nostre influenze»
Come vivete le due dimensioni dello stare sul palco e del registrare l'album in studio?
«Sono due situazioni diverse. Il palco è liberatorio: in studio sei attento perché ciò che vai a registrare dura per sempre, nel bene e nel male, c'è anche tanto rischio, non esistono risposte esatte. I concerti come dicevamo prima sono una sensazione di sintonia col pubblico eccezionale, noi poi siamo molto emotivi, ci piace suonare dal vivo»
Voi avete uno zoccolo duro di fan che vi seguono dall'inizio, ma ora state conoscendo il successo più ampio, più mainstream. Come state vivendo il bagno di folla?
«È strano, perché dal punto di vista interno è uguale a quando suonavamo nei locali vuoti dieci anni fa. Certo sentirsi in radio fa un certo effetto, fa piacere, noi però cerchiamo di non farci "disfare": la missione di tutti quelli che scrivono canzoni è quella di arrivare a più gente possibile. Noi vogliamo che ciò avvenga in modo naturale, senza forzare alcuna porta. Restiamo lontani da qualsiasi gossip»
La musica italiana vive un momento di grande riscoperta. Quali tra i vostri colleghi apprezzate di più?
«Siamo nati un po' tutti insieme, quello che ci accomuna non è la parola indie, ma indipendenza, siamo nati tutti in situazioni piccole, ora tutte queste realtà sono diventate grandi. Poi c'è stato un bel ricambio in ambito musicale, di manager, di label. Abbiamo un bel rapporto con tutti, ci vediamo spesso in tour»
Che programmi avete dopo la fine del tour?
«Già arrivare alla fine del tour sarà un'impresa! Al momento non sappiamo, è appena iniziato e dobbiamo ancora capire quando finirà. Siamo in "modalità concerti"»
Il vostro album si chiama Vivi per sempre. Cosa volete che dei Canova rimanga vivo per sempre?
«L'attitudine e l'approccio a questo tipo di mestiere. È molto naturale e lontano da tante dinamiche che potrebbero sporcare ciò che facciamo. Lo facciamo per noi, speriamo di riuscire a mantenere questo atteggiamento»
















