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Fabio Sìcari, Bergamo
22 Novembre 2016
Le immagini di bambini maltrattati e di anziani presi a sberle da chi dovrebbe occuparsi con amore e professionalità dei più deboli, ha sollecitato la Camera ad approvare la legge sulla videosorveglianza negli asili e nelle strutture per anziani e disabili. Le immagini filmate potranno essere visionate solo dalla polizia o da un pubblico ministero, in caso di segnalazione credibile o di denuncia. Occorre, poi, l’assenso dei sindacati e per la tutela della privacy.
Però un conto è la videosorveglianza in luoghi condivisi, quali sale da pranzo e sale ricreative, un conto è entrare nell’intimità delle persone. Faccio un esempio. Il mio lavoro consiste nel garantire anche l’igiene di persone in Stato vegetativo. Lavoriamo sempre in coppia. La telecamera piazzata in camera da letto o nel bagno registrerebbe ogni fase di igiene intima, compresa la rimozione di feci, urina e secrezioni.
Come operatore sanitario non ho niente in contrario perché non ho niente da nascondere. Ma riprendere corpi nudi, nelle fasi di igiene, di vestizione e di mobilizzazione a letto o in carrozzina, significa abbattere del tutto la privacy proprio dei più deboli. Occorre intendersi bene su questo punto.
Fabio Sìcari, Bergamo
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