La spinosa questione della «gestazione per altri» sarà sicuramente al centro del dibattito di questi giorni, visto che Matteo Renzi vuole chiudere sulle unioni civili entro il 12 maggio e contemporaneamente lavorare a provvedimenti per «implementare e incoraggiare ulteriori misure» per combattere la gravissima crisi demografica italiana. Le prime tonanti avvisaglie di una crociata si levano dalle colonne del quotidiano della Cei, «Avvenire», che minaccia la politica del nostro Paese, peraltro già abbastanza genuflessa di suo: «Utero in affitto, tutti contro. A parole!». E poco importa se i tribunali nostrani sono impegnati a risolvere casi di italiani che fanno ricorso alla maternità surrogata in altri Paesi, spesso assolvendoli (l’ultima sentenza della Cassazione è arrivata il mese scorso). Personalmente, da radicale, ritengo che in qualsiasi campo dei diritti civili, legalizzare sia sempre meglio che proibire.
Paolo Izzo, Roma