BARI - Il ritorno di Riccardo Muti sul podio del Teatro Petruzzelli - per la quarta volta negli ultimi cinque anni - è stato accolto con un poderoso sold out. Il Maestro Muti questa mattina ha diretto i Berliner Philharmoniker, ritenuti all’unanimità la più grande orchestra al mondo. Molti gli ospiti presenti, tra cui l'Ambasciatore della Germania Hans - Dieter Lucas, la Segretaria di Stato di Berlino Sarah Wedl - Wilson, il Direttore Generale Berliner Andrea Zietzschmann, il Viceministro della Giustizia Sen. Francesco Paolo Sisto, il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, Vito Leccese Sindaco di Bari, Michele Emiliano presidente Regione Puglia, Francesco Russo Prefetto di Bari e Massimo Gambino Questore di Bari
«Questo concerto di stamattina non è solo un omaggio alla città di Bari e alla Puglia, ma è un segnale importantissimo di cosa può e deve essere l’Europa, una comunione culturale e spirituale. La venuta di questa orchestra qui a Bari è un segnale importante e questo è un progetto per l'Europa. Questo lo sto dicendo da anni e spero che tutti, non solamente in questa regione si rendano conto di cosa significa la presenza dei Berliner Philharmoniker a Bari». Lo ha detto il maestro Riccardo Muti a conclusione del concerto che questa mattina ha diretto nel Teatro Petruzzelli di Bari, in occasione della tradizionale celebrazione che i Berliner fanno ogni anno in una città diversa per celebrare la loro fondazione avvenuta il primo maggio del 1882. Per la prima volta hanno scelto Bari. Nel teatro gremito ed entusiasta, Muti ha ricordato la grande "comunione con la Germania» simboleggiata anche dalla prolungata presenza in Puglia «dell’imperatore Federico II, imperatore di Germania, che decise di vivere la maggior parte del suo tempo qui in Puglia dove veniva chiamato Puer Apuliae». «E questa comunione - ha detto ancora - oggi è un simbolo di cosa possa essere l’Europa come la concepiva Federico».
L’orchestra ha eseguito l’overture dal Guillaume Tel di Gioacchino Rossini, Le quattro stagioni da I vespri siciliani di Giuseppe Verdi, e la sinfonia n.2 in Re maggiore, op. 73 di Johannes Brahms.