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Roma, il basket dello scalo S.Lorenzo rinasce grazie all'arte del canosino Piskv

 
Paolo Pinnelli

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Paolo Pinnelli

Sabato 27 Marzo 2021, 11:59

La pandemia non ferma l’arte. Nemmeno quella «on the road», anzi diciamo più esattamente, «on the street»: la street art. Soprattutto se l’artista si chiama Piskv, al secolo l’architetto Francesco Persichella, da Canosa. Lo street artist ha lavorato sodo anche in zona rossa, completando di recente nella stazione di Porta Garibaldi, a Milano, la sua opera «in realtà aumentata» realizzata con lo studio Nubifilm, del producer barese Roberto Losurdo.

Ebbene, dopo il primo lockdown, e per tutto l’autunno scorso, ha messo in cantiere, e ha appena completato, un’opera dal respiro assolutamente internazionale: ha dipinto un intero campo da basket allo Scalo San Lorenzo, a Roma. All’opera, nel periodo autunnale, ha contribuito attivamente anche la comunità locale della zona della Capitale.
È stata la Red Bull a scegliere Piskv per il playground di basket romano, dove farà disputare (pandemia permettendo) il «Red Bull Half Court», un torneo di basket internazionale «3contro3» che Red Bull Italia ha programmato per il 2021.
«In previsione dell’evento, la Red Bull Italia ha contattato la scorsa estate lo street artist Piskv per la realizzazione di una vera e propria opera d’arte urbana che donasse nuova vita all’impianto del quartiere. L’artista, pugliese di nascita ma romano d'adozione, ha donato alla Capitale altre opere incredibili, come quella a tema basket all’impianto sportivo municipale Tellene con il murales dedicato a Kobe Bryant, o come quelle dedicate alle icone del cinema italiano Sordi e Verdone» si legge nel comunicato ufficiale della Red Bull.

«L’opera è stata realizzata, ed è già possibile ammirarla di persona, o nel caso in cui non siate a Roma, nel video sul sito della Red Bull, in cui vi mostriamo Piskv e i membri della comunità locale che, su base volontaria, hanno partecipato al restyle del playground» prosegue il comunicato della Red Bull.
Poi la Red Bull aggiunge con pizzico di orgoglio: «È uno dei più grandi d'Europa, è esteso circa 800 metri quadrati, e grazie a questo splendido disegno, ha acquisito una dimensione internazionale».
«L’artefice è stato Giulio Lagattolla, manager di Redbull, che ringrazio anche perchè fin dall'inizio si è fidato del progetto e lo ha portato avanti - racconta Piskv - Tutto é nato dalla passione condivisa per il basket. Casualmente ha visto il murales di Kobe Bryant e mi ha contattato. L’idea del progetto è nata dalle linee stesse del contesto urbano. Ho osservato lo spazio dall’alto e ho inserito nelle forme del playground la planimetria del Colosseo, perché volevo dargli una forte identità Sul Colosseo idealmente si staglia un giocatore di basket nell’atto della schiacciata, l’atto più famoso dello street basket. Linee dinamiche e una vivacità dei colori conferiscono forza al disegno, “schiacciando” davvero la realtà grigia che distingueva precedentemente questo campo».

L’architetto e street artist canosino aggiunge: «Sicuramente è stato il murales più faticoso realizzato fino ad ora, ed è stato possibile grazie all’aiuto dei ragazzi della San Lorenzo Family, comunità di basket locale: tutti i giorni mi hanno aiutato a colorare ed hanno dipinto sotto mie indicazioni. Sono gli stessi ragazzi che si preoccupano, ogni giorno, di curarlo e tutelarlo perché ancora di più oggi sentono l’appartenenza a quel luogo. Ed è questa la cosa più bella e fa in modo che un progetto possa definirsi davvero una qualificazione dello spazio e, soprattutto, un progetto riuscito».
Grande la soddisfazione della community di basket San Lorenzo Family: «Questo playground - ha detto Matteo Baruzzo, membro della community - è stato sempre un punto di riferimento della città. Vengono qui a giocare anche da tutti gli altri quartieri e la comunità è stata sempre molto attiva. E lo è stata anche in questa occasione, perché alcuni dei ragazzi della comunità, che provengono anche da situazioni disagiate, hanno trovato nuovi stimoli, contribuendo proprio alla realizzazione dell’opera insieme a Piskv e facendo un vero restyling a un impianto un po’ deturpato e abbandonato negli anni».
L’opera di Piskv potrebbe aver dato il via proprio da Roma, e dal campo di periferia dello Scalo San Lorenzo, ad una serie di eventi ma soprattutto, come è nello spirito dello stesso artista, ad una serie di interventi di restyling che possano colorare e rendere più vivibili - e vivi - i centri urbani.

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