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Matera, la guerra secondo i bambini: "Se la pace tu vorrai di sicuro vincerai”

 
Redazione online

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I commenti dei piccoli della primaria "Nitti", dopo il confronto con le insegnanti: "Informare un bambino contribuisce a diminuire la sua angoscia"

Martedì 08 Marzo 2022, 16:43

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MATERA – Come vedono il conflitto in Ucraina i bambini? Cosa ne pensano? Come lo commentano? Questi sono gli interrogativi che le insegnanti della scuola primaria “Nitti” di Matera si sono posti, interagendo con i loro studenti di IV classe, sul tema di strettissima attualità. “La guerra è scoppiata il 24 febbraio scorso. Molti pensavano che le operazioni militari si sarebbero concluse in poco tempo, ma così non è stato. Gli scontri si sono inaspriti, con attacchi russi sempre più frequenti che hanno colpito anche la popolazione civile dell'Ucraina (numerose ormai le segnalazioni di case e palazzi colpiti dai missili) – scrivono le insegnanti della scuola “Nitti” -. Le immagini che i telegiornali restituisco dall’Ucraina in questi giorni colpiscono anche i bambini. Ed è quasi impossibile tenerli lontani dall’informazione, dalle notizie dei terribili avvenimenti”.

Le insegnanti hanno quindi invitato a scrivere i loro piccoli studenti sul conflitto in Ucraina, dopo aver risposto alle molteplici domande. “La regola che pone equilibrio è, dunque, creare un clima di sana curiosità, rispondere sempre alle domande del bambino, non confondere il suo livello di curiosità con il nostro – conclude la nota delle insegnanti a corredo dei lavori scritti dai ragazzi -. Noi in genere possediamo più informazioni, quindi le notizie che ci servono partono anche da una base di consapevolezza che il bambino non possiede. Parlando di guerra, occorre capire, anche in questo caso (bambino per bambino) cosa gli interessa. Ad esempio, magari vuole solo sapere se possono cadere le bombe qui da noi, se il papà andrà in guerra. Non è difficile rispondere.  Informare un bambino, dunque, contribuisce a diminuire la sua angoscia e aumenta il livello di considerazione di sé. Non è necessario trovare procedure sofisticate, ma trattarlo come vorremmo essere trattati noi. La scuola deve essere impegnata a costruire e a far crescere donne e uomini di giustizia e di pace, coltivare l'amicizia, la solidarietà, l'amore e la bellezza. Bisogna insegnare a ripudiare la violenza nei loro piccoli rapporti quotidiani, nelle parole, nei gesti e anche nei loro pensieri. Il futuro è di coloro che lo sanno sognare. Se riusciamo ad essere sognatori e costruttori di pace e di giustizia , l'impegno non sarà vano. Ed è per questo che volevamo condividere con i media le attività, ma soprattutto dare un segnale positivo di ciò che i bambini di IV della scuola primaria “ Nitti” ma credo di qualsiasi altra scuola del mondo, pensano della guerra e delle possibili soluzioni”.

Dai lavori allegati trapelano emozioni come “Basta con immagini di bambini in sofferenza, ma vogliamo vedere bambini che giocano”. Parole scritte anche con grande decisione come “Putin , perché non smetti di bombardare e inizi a ragionare”. Frasi cariche di ottimismo come “Caro presidente Mattarella potresti intervenire per fermare tutti le nazioni in guerra?”. Ed infine anche slogan benauguranti come “Se la pace tu vorrai di sicuro vincerai”. Buona lettura.

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