Sono state oltre 5mila le persone che hanno partecipato oggi alla marcia per dire no alla criminalità. In prima fila, oltre al sindaco di San Severo, teatro dell'attentato contro un blindato della Polizia parcheggiato davanti a un albero fatto bersaglio di alcune pistolettate, c'era anche il primo cittadino di Peschici finito al centro di un attentato incendiario alla porta della sua casa a Vico.
Tra i possibili moventi alla base del folle gesto non è da escludere la decisione del consiglio comunale di Peschici di aderire al protocollo d’intesa con la Prefettura di Foggia avente per oggetto «le autorizzazioni e le licenze amministrative: le nuove frontiere degli interessi mafiosi e le attività di prevenzione», il cui accapo è stato approvato dall’assise peschiciana durante la seduta dello scorso dieci febbraio.
Tutto questo mentre il procuratore generale di Bari, Giuseppe Volpe, ribadisce la pericolosità delle mafie (a Foggia, San Severo, Cerignola e Gargano, ciascuna con le sue specificità) sollecitando il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine e degli apparati giudiziari.
Intanto, iIl ministro dell’Interno Marco Minniti ha accolto la richiesta Anci e il prossimo giovedì 16 marzo alle ore 15,30, una delegazione di sindaci pugliesi guidata dal presidente Anci Nazionale Antonio Decaro e dal presidente Anci Puglia Luigi Perrone sarà ricevuta a Roma al Viminale. Gli amministratori chiedono maggiore vigilanza e il rafforzamento del presidio dell'antimafia nella zona del Foggiano.