Sabato 06 Settembre 2025 | 20:13

A Bari si rinnova il rito di San Nicola: messa della notte gremita tra fiaccole e cioccolata calda

 
Davide Lattanzi (foto Donato Fasano)

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Davide Lattanzi (foto Donato Fasano)

Migliaia di persone hanno affollato fin dall’alba la Basilica aperta dalle 4, nelle strade della città vecchia la musica degli zampognari. Alle 5 la prima messa. Alle 18 la celebrazione con monsignor Satriano, al termine processione con la statua del Santo. Alle 21 al Molo Sant'Antonio spettacolo pirotecnico

Venerdì 06 Dicembre 2024, 06:58

08:14

BARI - Lo chiamano «San Nicola dei baresi»: già, perché se la festa patronale cade a maggio, oggi è il giorno in cui si celebra a tutti gli effetti il Santo ed è l’onomastico di chi porta uno dei nomi più distintivi in città. Oggi, però, folklore e tradizioni sembrano in parte smarrite.

Migliaia di persone hanno affollato fin dall’alba la Basilica aperta dalle 4, mentre nelle strade del centro storico risuona la musica degli zampognari. Alle 5 la prima Santa Messa celebrata da padre Giovanni Distante, rettore della Basilica. Circa tre quarti d’ora dopo, in piazza San Nicola si conclude la XXXI edizione della «fiaccolata di San Nicola». I vicoli profumano della tradizionale cioccolata calda offerta ai visitatori fin dalle prime luci del mattino e l’intero quartiere accoglie dei vari percorsi musicali. Alle 18 la solenne celebrazione presieduta da Monsignor Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari-Bitonto: al termine partà la processione con la statua del Santo per le vie della Città Vecchia, mentre alle 21 il Molo Sant'Antonio ospità lo spettacolo pirotecnico.

«Un tempo avvertivamo il 6 dicembre come un altissimo momento di fede, ora, invece, siamo invasi dalla globalizzazione», afferma Michele Fanelli, autentica «anima» di Bari Vecchia, nonché presidente del circolo «Acli Dalfino» che si occupa proprio della diffusione delle conoscenza, degli usi e dei costumi del quartiere. «Le edicole votive erano tutte addobbate dagli abitanti storici della zona: ora avviene più raramente, se ne occupano in pochi. D’altra parte, sono sempre meno le persone nate e cresciute qui: troppi se ne sono andati per lasciare spazio al regno dei B&b. Prima era una festività più intima: chi seguiva la messa all’alba o veniva ad adorare il santo era spinto da autentica devozione. E non c’era nemmeno questa congestione di gente: le famiglie si riunivano in casa e preparavano la pasta al forno per festeggiare chi si chiama Nicola. Ora, invece, tutto diventa “evento”. Ma soprattutto si pensava soltanto a San Nicola: l’ attesa per il Natale cominciava dal giorno di Santa Lucia. Adesso, invece, se ne parla già da metà novembre e oggi è considerato a tutti gli effetti il giorno in cui la città comincia le celebrazioni».

Si attendeva una «coda» cospicua del flusso turistico. Il culto nicolaiano è considerato uno dei motivi trascinanti per la destagionalizzazione. «Siamo molto lontani dal tutto esaurito che, invece, si registrava fino a qualche anno fa», rileva Giovanna Castrovilli, presidente dell’extralberghiero Confcommercio Bari e Bat Aetb. «Paghiamo la soppressione di molti voli low cost da Paesi europei: una componente che, invece, ha trascinato il turismo a settembre e ottobre. Ora i vacanzieri sono per lo più su base nazionale, ma si trattengono poco, a volte una notte sola. Magari arrivano la sera del cinque dicembre e ripartono già quella del sei. Probabilmente qualche dato significativo arriverà verso Natale o, più ancora, per Capodanno: il concertone in piazza è un evento attrattivo».

Si avverte, in particolare, l’assenza dei devoti provenienti dalla Russia. «Si trattava di una componente fondamentale in questo periodo», afferma ancora Giovanna Castrovilli. «Arrivavano in gruppi molto numerosi, organizzando pellegrinaggi ad ampio raggio. D’altra parte, parliamo di una terra in cui il culto di San Nicola è centrale. Scontato che le attuali tensioni internazionali abbiano cancellato completamente un collegamento tradizionale con Bari. L’auspicio è che questo legame un giorno possa essere ripristinato: la figura di San Nicola rappresentava nel modo più vero ed efficace la nostra città all’estero».

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