«Non ce ne andremo finché non parleremo con il presidente Bardi e con l’assessore all’agricoltura». È il messaggio degli oltre cento giovani agricoltori lucani che, a Potenza, davanti alla sede della Regione Basilicata, dove sono arrivati con decine di trattori, hanno avviato una protesta «contro i rincari del 200 per cento di carburante, energia e fertilizzanti». «Aumenta il costo di tutto tranne che dei nostri stipendi», ha spiegato uno degli organizzatori della manifestazione, Luigi Padula, un agricoltore di San Chirico Nuovo (Potenza). Insieme a loro viva anche la protesta del mondo balneare sul tema «No alle aste», sul nodo concessioni balneari.
Una manifestazione - l’hanno definita gli agricoltori in protesta a Potenza - «libera» da sindacati e ad associazioni di categoria, per protestare sul costo delle materie prime che impediscono la possibilità di lavorare. «Alcuni agricoltori non sono riusciti ad arrivare qui, per manifestare con noi, perché non hanno i soldi per permettersi il carburante per far marciare i trattori fino a Potenza». Proprio il prezzo del gasolio agricolo ha fatto registrare un incremento rispetto al 2021. «Un anno fa il prezzo del carburante era di 0,65 centesimi al litro, oggi - ha detto Padula - siamo arrivati a 1,70 euro. Il nostro guadagno è aumentato del solo 30 per cento rispetto ad un incremento complessivo del costo di produzione del 200 per cento».
LE DICHIARAZIONI DI COLDIRETTI - «La Regione Basilicata deve prendere i finanziamenti delle compensazioni petrolifere e sostenere le imprese». E’ l’appello lanciato - attraverso un comunicato - al governatore lucano, Vito Bardi, dalla Coldiretti di Basilicata che stamani ha riunito a Potenza i segretari di zona, in vista della manifestazione in programma il prossimo 21 marzo a Potenza, davanti alla sede della Regione, «per chiedere rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali per far fronte alla grave crisi dovuta ai rincari e al conflitto in Ucraina».
«In tempi di guerra - hanno aggiunto i dirigenti lucani dell’organizzazione di categoria - servono interventi di guerra, altrimenti chi governa prenda coscienza di tornare al suo quotidiano lavoro e dia la possibilità ad altri di amministrare . E’ chiaro che sarebbe opportuno che tutti ci dessimo una svegliata, in quanto il tempo sta scadendo».
«Questa regione - hanno spiegato il presidente e il direttore della Coldiretti lucana, Antonio Pessolani e Aldo Mattia - ha la fortuna di avere i signori del petrolio che compensano la stessa dei disagi che purtroppo si creano nell’estrazione del greggio, ma queste compensazioni, invece di usarle per ripianare i debiti, adesso devono essere usate per abbattere gli elevatissimi e ingiustificati costi energetici che stanno causando la crisi di tutti i settori produttivi, in primis del settore primario».
(foto Tony Vece)