Primo vero giorno di accoglienza dei profughi ucraini in Puglia. La Regione comunica che «sono in corso in tutta la regione attività di screening, assistenza sanitaria e accoglienza in favore di adulti e bambini provenienti da diverse città ucraine» e che «il presidente Michele Emiliano ha incontrato oggi nel Centro delle Politiche giovanili del Comune di Troia il gruppo di 51 profughi partiti dal bunker di Leopoli, in prevalenza donne e bambini, arrivati questa notte in Provincia di Foggia». Col presidente c’erano il Sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri, e gli assessori regionali Rosa Barone e Raffaele Piemontese.
«La Puglia è una terra di accoglienza - ha detto Emiliano - è una terra che sente questo dramma, un’aggressione militare senza precedenti nella storia di Europa, che ci ha sconvolto. La Puglia è la casa degli ucraini oggi e di tutti i popoli da ovunque scappino, dalla guerra, dalla fame, dalle malattie. Noi, attraverso questo principio di accoglienza, rappresentato anche dalla cultura Nicolaiana, ci sentiamo casa di tutti coloro che hanno bisogno di essere accolti». Il presidente si è fermato a parlare, grazie anche al supporto linguistico di una mediatrice culturale, con le donne e con una bambina. Tangibile l’emozione e la commozione nelle loro parole e nei loro sguardi.
I 51 profughi sono giunti nel Comune di Troia in pullman ieri sera. Fatta eccezione per due uomini anziani, si tratta di donne e bambini di età compresa tra 2 e 15 anni. Ad accogliere i rifugiati, per la Asl Foggia, c'era il personale del distretto socio sanitario di Troia-Accadia. Tutti i profughi sono stati sottoposti a triage sanitario, tampone e ai primi controlli sanitari. Al termine dei cinque giorni di autosorveglianza previsti dai protocolli, le Usca saranno disponibili per la somministrazione dei vaccini anti Covid.
L’arrivo dei profughi in Puglia sta interessando l’intero territorio. Nel rispetto delle linee guida pervenute dal Ministero della Salute, le aziende sanitarie stanno procedendo alle attività sanitarie in favore dei rifugiati e alla verifica delle coperture vaccinali, non solo per l’infezione da Sars Cov 2, ma anche per altre malattie infettive. La Asl di Bari sta assicurando in queste ore l’assistenza sanitaria in favore dei primi profughi ucraini arrivati da Kiev. Questa mattina all’ospedale «Di Venere» gli operatori del team Covid del Dipartimento di Prevenzione hanno accolto sei persone per effettuare uno screening anti Covid mediante l’esecuzione di test antigenico e tampone molecolare. A Bitonto sono invece cominciate le prime vaccinazioni.
Intanto, tutti i presidi ospedalieri della ASL, con il coordinamento del direttore sanitario, sono stati preallertati per attivare il Piano Emergenza Interna per il Maxi Afflusso di Feriti, ovvero un piano operativo obbligatorio per ogni ospedale, secondo le «Linee Guida sulla Pianificazione dell'emergenza intra-ospedaliera a fronte di una maxi emergenza». Sono infine stati già inviati in Ucraina rifornimenti di gel igienizzante che la farmacia territoriale di Altamura ha prodotto con oltre 500 litri di alcool sequestrato dalla Guardia di Finanza di Monopoli e Altamura nel corso di verifiche e controlli, dal pagamento di accise alle distillerie abusive. Nella Asl di Brindisi sono circa quindici i profughi accolti finora. Anche nella Asl Bat, in questa fase, sta lavorando per garantire la massima assistenza ai profughi provenienti dall'Ucraina. In collaborazione con i Comuni della provincia, molti dei quali si sono già attivati per garantire accoglienza, vengono effettuati tamponi di controllo e vaccinazioni in linea con le disposizioni nazionali e regionali. Stesso lavoro attuato dalla Direzione strategica e il Dipartimento di Prevenzione della ASL di Lecce.
La Asl di Taranto, infine, ha ricevuto dalla Prefettura un elenco di circa 50 persone giunte poche ore fa dall’Ucraina: si sta lavorando in sinergia con la Questura e, dopo la registrazione del loro arrivo, la ASL seguirà tutta la parte di attività sanitaria.