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La Coppa del Mondo nascosta in Puglia: così Torremaggiore salvò il trofeo Rimet dai nazisti

La Coppa del Mondo nascosta in Puglia: così Torremaggiore salvò il trofeo Rimet dai nazisti

 
Redazione online

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La storia poco conosciuta di Ottorino Barassi e del trofeo Rimet nascosto in Puglia durante la Seconda guerra mondiale

Domenica 28 Dicembre 2025, 17:05

Torremaggiore entra a pieno titolo nella grande storia del calcio mondiale. Era il 1942 e l’Europa era devastata dalla Seconda guerra mondiale quando anche la Coppa Rimet, il primo storico trofeo dei Campionati del Mondo di calcio, rischiò di finire nelle mani del regime nazista. Adolf Hitler ne aveva infatti chiesto il trasferimento in Germania, rendendo concreto il pericolo della sua requisizione.

Per scongiurare questa eventualità, Ottorino Barassi, allora segretario della Federazione Italiana Giuoco Calcio, compì una scelta tanto semplice quanto coraggiosa: sottrarre il trofeo ai controlli ufficiali e metterlo al sicuro. La Coppa del Mondo fu così trasferita lontano da occhi indiscreti e portata a Torremaggiore, dove venne custodita nell’abitazione della famiglia Barassi.

A vegliare sul trofeo fu una donna di straordinaria determinazione, conosciuta come zia Lisetta, che per anni lo tenne nascosto in una semplice scatola sotto un letto. Un gesto silenzioso, privo di clamore, ma carico di responsabilità e consapevolezza del valore simbolico di quel trofeo, non solo sportivo ma anche culturale e storico.

Grazie a quella scelta, la Coppa Rimet attraversò indenne gli anni più bui del conflitto e poté tornare, al termine della guerra, a rappresentare il calcio mondiale sui campi internazionali. Un episodio rimasto a lungo poco conosciuto, ma che oggi restituisce a Torremaggiore un ruolo sorprendente in uno dei capitoli più affascinanti dello sport del Novecento.

A ricordare questa straordinaria vicenda è stato Giorgio Barassi, critico d’arte e discendente della famiglia, al quale il sindaco di Torremaggiore, Emilio Di Pumpo, ha espresso pubblicamente il ringraziamento a nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera comunità cittadina. Proprio l’Amministrazione sta valutando l’intitolazione di una strada del Comune a Ottorino Barassi, per rendere omaggio a un concittadino che, con discrezione e coraggio, contribuì a salvare un simbolo universale.

Una storia che dimostra come, anche nei momenti più difficili, il senso del dovere e il coraggio individuale possano fare la differenza e lasciare un segno duraturo nella memoria collettiva.

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