STORNARA - «Quando mi è affiorata l’idea di concepire a Stornara un festival della street art mondiale? Riflettendoci, devo tornare indietro al tempo delle Medie, l’allora mio professore di educazione artistica Stanislao Preziuso organizzò un concorso di pittura, i cui risultati furono tangibili nel paese. Quella fu l’unica volta in cui a Stornara si è respirato arte, con gente che venne anche da fuori». Mezzo secolo dopo, Lino Lombardi ha fatto fruttare quel seme, che oggi si tocca con mano: è la rassegna internazionale «Stramurales», la cui sesta edizione, lunga 14 giorni, si è appena conclusa dopo aver animato la cittadina foggiana con eventi promozionali legati al denso laboratorio creativo che ha accolto 28 artisti di fama internazionale, i quali, unitamente agli altri 104 ospitati durante le precedenti cinque edizioni, hanno messo su i loro cantieri sui quali hanno realizzato in totale 132 opere, che costituiscono adesso un patrimonio per Stornara, «che col trascorrere del tempo è diventata un’attrazione del turismo dell’arte di strada, capace contestualmente di bonificare la povera architettura urbana presente tra queste vie che, sia nei giorni della manifestazione che, durante l’anno, accolgono persone giunte da molte parti d’Italia e finanche dall’Europa, per ammirare le opere fisse sotto il cielo. In totale, dall’avvio del Festival cinque anni fa, ad oggi, il movimento della street art che ha preso d’assalto Stornara conta circa diecimila unità».
Il bilancio tracciato dal creatore digitale 68enne Lombardi, è il risultato di un’abnegazione progettuale, «di fronte all’iniziale inerzia da parte del territorio, a partire dall’amministrazione, la quale, nel 2012, quando assieme agli altri tre ideatori del progetto, proponemmo il primo festival della street art a Stornara, ricevemmo una risposta negativa. Ci vollero successivamente sei anni per farci aprire le porte di Palazzo di Città con l’idea della nostra associazione promotrice Stornara Life considerata quasi una follia e di frequente minacciata dalla criminalità. Ma dopo aver ospitato per la prima volta, nell’agosto 2018, i laboratori di grandi firme dell’arte on the road come la francese Zabou Smith, il romano Moby Dick, il casertano Bifido, la texana Emily Ding e la crew di Lucera No Chance, il Comune emise un’ordinanza in cui vietava testualmente qualsiasi “attività pubblica o privata che abbia incidenza sul decoro delle facciate edilizie”. Di fronte a questo divieto, opinabile nella forma e nella sostanza, ci fu una sollevazione popolare tale da ottenere il ritiro del documento» sottolinea Lombardi.
Con la stessa dedizione dei molti stornaresi che lavorano la terra del Basso Tavoliere, compresa una delle più alte percentuali di residenti stranieri per un comune della Puglia e dell’Italia (pari al 19% sui 5772 abitanti attuali), l’Aps Stornara Life ha fatto crescere la sua «creatura» Stramurales, divenuto un evento capace di ottenere «un finanziamento regionale, come ci è stato garantito dal governatore della Puglia Michele Emiliano che verrà presto a visitare, in veste di turista, il nostro colorato museo a cielo aperto». Per gli amanti della corrente del Graffitismo diffusasi a New York tra gli anni ’60 e ’70 del Novecento, gli artisti che tracciano opere sulle pareti cittadine di Stornara, «generando un fermento interculturale», sottolinea Lombardi, sono delle vere star.
Gli ultimi «muralisti» operai in uno dei cinque reali siti, sono noti al mondo, come: lo spagnolo Toni Espinar tornato dopo aver ravvivato nel 2022 l’ingresso cittadino con la nuova opera «Rivoluzione» impersonata da una scimmia pazza; l’argentino Maxi Bagnasco firma di «Largo Maradona» a Pompei e la sua «dama attraente»; l’olandese JDL con la «triplice donna»; il francese Artiste Rast con l’«amore senile»; la romana Alessandra Carloni invitante con «Vola con me»; il brasiliano Alex Senna con «Desperate world» e il bretone Créaéro. Quest’ultimo, stacanovista che monta alle 7 e smonta alle 21 dalla sua impalcatura, ha costruito un «mondo ancestrale» che fiorisce su un’area arida, sciatta e impolverata di Stornara. La tinta rosso elettrico usata da Aéro Créaéro Décograff, per dare vita alla simbiosi tra uomo e volatile, è la spia ideale dell’sos lanciato da «Stramurales». Il direttore artistico Lombardi, unitamente alla sua squadra lavorativa, spiega alla «Gazzetta» che «il festival è giunto al nuovo trampolino: fondare una scuola della street art, caratterizzata da botteghe in stile rinascimentale, nelle quali i maestri tirano su gli artisti del futuro. O compiamo questo salto, che dev’essere supportato dalle istituzioni, o chiudiamo la nostra rassegna».