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Archeologia, 108 tombe scoperte nella necropoli dell'oasi di Torre Guaceto

 
Redazione online

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Nel Brindisino presentata oggi la campagna degli scavi

Mercoledì 17 Luglio 2024, 17:09

BRINDISI - Sale a 108, nel Brindisino, il numero delle tombe portate alla luce nell’ambito della necropoli a cremazione nelle riserva di Torre Guaceto, che sorge sotto la sabbia della spiaggia delle conchiglie. La ricerca archeologica ha permesso, inoltre, di scoprire per la prima volta anche due deposizioni vuote dedicate a chi è morto in battaglia o in viaggio.

I risultati della quarta campagna di scavo della necropoli protostorica a cremazione di Torre Guaceto sono stati presentati oggi durante una conferenza stampa che si è svolta nel centro visite Al Gawsit a Serranova di Carovigno, nell’area della riserva, alla presenza tra gli altri di Teodoro Scarano, (professore dell’Università del Salento e direttore dello scavo di Torre Guaceto), Maria Piccarreta (segretaria regionale del Ministero della Cultura per la Puglia), Francesca Riccio, (soprintendente all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce), Aldo Patruno, (direttore del dipartimento Turismo e cultura, Regione Puglia), Sabrina Franco, (assessore alla Cultura di Carovigno).

Le ricerche finanziate dal consorzio di gestione della riserva e condotte in regime di concessione ministeriale dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, si sono svolte in accordo con la Soprintendenza Abap per le Provincie di Brindisi e Lecce e in collaborazione con il dipartimento Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna, con il dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari. «Nella sola campagna del 2024 -spiegano dal consorzio - sono state individuate ulteriori 43 tombe, delle quali più della metà in ottimo stato di conservazione e portate al laboratorio di archeologia di Torre Guaceto per essere microscavate, elemento che permetterà ulteriori scoperte nei prossimi mesi». E’ aumentato il numero di tombe che «si datano alla fase finale dell’età del Bronzo».

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