Mercoledì 01 Ottobre 2025 | 19:35

Strage di Terlizzi, è il giorno dell'addio ad Andria per i tre ciclisti travolti da un'auto: «Vogliamo giustizia»

 
Aldo Losito (foto calvaresi)

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Aldo Losito (foto calvaresi)

Oggi i funerali di Sandro Abruzzese, Vincenzo Mantovani e Antonio Porro: è lutto cittadino. «L'impegno sociale, il volontariato disinteressato, il servizio generoso che ha segnato le loro vite»

Venerdì 08 Agosto 2025, 12:13

17:38

Le magliette bianche con il logo dell’Avis stampato sul petto. I visi stretti in una morsa di dolore. Tra le mani uno striscione, dal fondo azzurro su cui ci sono tre cuori che si intersecano fra loro con i volti di tre amici che hanno intrecciato le loro vite grazie alla solidarietà e alla passione per la bici. E poi una scritta: «Tre vite spezzate. Il nostro silenzio grida giustizia». Sono i volontari dell’Avis di Andria che questa mattina hanno abbracciato per l'ultima volta, Sandro Abruzzese, Vincenzo Mantovani e Antonio Porro, i ciclisti travolti e uccisi domenica scorsa da un’auto mentre percorrevano la provinciale 231 in direzione sud, vicino a Terlizzi (Bari).

Questa mattina, per un'ora la città di Andria si è fermata in segno di rispetto e vicinanza alle tre vittime dell'incidente di domenica scorsa. Lutto cittadino in occasione della cerimonia funebre congiunta. La Cattedrale di Andria traboccava di gente e tanta altra è rimasta all'esterno, per abbracciare il 37enne Sandro Abruzzese, il 49enne Vincenzo Mantovani e il 73enne Antonio Porro.

Presente l'intera giunta e consiglio comunale di Andria, i rappresentanti di Provincia e Regione e delle città limitrofe. Presenti tutte le forze dell'ordine. Tante le sezioni Avis giunte dalla Bat ma anche da tutta la Puglia. Le tre bare sistemate ai piedi dell'altare con sopra la maglia dell'Avis, la loro seconda pelle.

La liturgia di don Mimmo Basile, vicario del vescovo di Andria che ha celebrato la messa. «Per Dio l'ultima parola non può essere la morte. È l'amore che dà la vita e vince la morte. E in forza di questo amore, si resuscita. Le esistenze di Sandro, Vincenzo e Antonio, nell'amore di Dio potranno rifiorire. Amore che ha contraddistinto la loro vita. Hanno saputo amare e sono stati amati nella loro esistenza quotidiana, nella famiglia, nel lavoro nella socialità e nell'impegno profuso nell'Avis. Tale dedizione esprime bene l'impegno e il servizio generoso che ha segnato la loro vite e testimonia che solo l'amore conta ed è credibile. ‘Il sangue non si versa ma si dona’, recita uno slogan della vostra Avis. E il vostro sangue versato, sia un sangue donato per nuovi germogli di vita».

Le parole della sindaca di Andria, Giovanna Bruno: «Il filo conduttore di questa tragedia è la rabbia, ma col tempo verrà soppiantata dai racconti e dalle storie di chi li ha vissuti i nostri tre concittadini. Il fil rouge che lega le loro storie è l'umanità, che loro hanno incarnato. Umanità che non può essere sbalzata via da alcuna auto.
Antonio uomo di cura e di azioni determinate, altruista. La semplicità di Sandro, profondo e sincero. La compagnia di Vincenzo, uomo di spirito, forte e ottimista. Siete stati preziosi per il vostro esempio e per il bagaglio d'amore che avete dispensato».

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