Quello che si vede da fuori è una meravigliosa e moderna struttura a vetri. Ma quello che non si vede è che quel guscio vuoto deve essere ancora riempito. Il governatore Michele Emiliano ha però deciso di inaugurarlo sabato, nonostante fino a tre giorni fa non fossero ancora state nemmeno asfaltate le strade che portano in contrada Sant’Antonio D’Ascula, dove l’impresa appaltatrice (ex Astaldi, oggi Partecipazioni Italia) ha costruito ma non ancora del tutto terminato una struttura da 299 posti letto. Che ora va riempita, collaudata e poi attivata: e a dispetto degli annunci e dei cronoprogrammi (si veda l’articolo in basso) arrivare al traguardo del primo paziente entro il 1° dicembre sarà difficilissimo.
I motivi sono diversi, e hanno a che fare con la necessità di completare i lavori, montare le attrezzature, e trasferire il personale. Il conto per i lavori è già salito dai 73 milioni a base d’asta a 106 milioni, per effetto di una serie di varianti (su cui indaga la Procura di Bari). A questi vanno aggiunti gli 11 milioni necessari al completamento delle nove sale operatorie, i 15 milioni per la diagnostica, i 27 per le attrezzature sanitarie, i 9 milioni per i mobili, i 12 milioni per la viabilità: in totale altri otto affidamenti per circa 80 milioni che porteranno la spesa totale a poco meno di 200 milioni di euro.
I preparativi sono febbrili, ed anche ieri c’è stato un sopralluogo degli addetti al cerimoniale della Regione. Perché nell’ospedale non c’è nulla da vedere se non grandi spazi vuoti: per questo pare che entro sabato verrà attrezzata una camera di degenza, una sorta di set cinematografico ad uso della stampa, che poi verrà portata al buffet.
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