BARI - È scoccata l’ora di Vivicittà, l’appuntamento podistico più amato dai baresi. Dopo la pausa di tre anni, a causa della pandemia, la corsa, che quest’anno ha La Gazzetta del Mezzogiorno come media partner, ha preso il via alle 9.30 da largo Due Giugno (dalla parte di viale Einaudi) nonostante il tempo piuttosto incerto, e si è snodata lungo un percorso che prevedeva l’attraversamento dei ponti della città (è per questo che viene definita la “corsa dei tre ponti”), eccetto il nuovo Adriatico.
Oltre al percorso di 10 km (largo 2 giugno, viale della Resistenza, viale della Repubblica, viale Unità D’Italia, ponte XX Settembre, corso Cavour, corso Vittorio Emanuele, piazza Massari, Giardini Isabella D’Aragona, corso Antonio De Tullio, Lungomare Cristoforo Colombo, Lungomare Imperatore Augusto, Lungomare Di Crollalanza, Lungomare Nazario Sauro, via Giuseppe Di Vagno, ponte Japigia, via Apulia, via Peucetia, via Magna Grecia, ponte Padre Pio, via Omodeo, via Stefano Iacini, via della Resistenza per arrivare in viale Einaudi), c'è stata anche una passeggiata ludico motoria di 4 chilometri.
La 34esima edizione, organizzata da Uisp (Unione italiana sport per tutti), Lega atletica leggera con il supporto tecnico di Bari Road Runners e in collaborazione con la Fidal, ha visto la partecipazione di migliaia di persone, provenienti anche da altre province e regioni, pronte a concorrere, ma anche a far festa. Vivicittà non è solo un evento sportivo, ma anche momento di aggregazione e inclusione sociale, che peraltro cade nel giorno della domenica delle Palme. A essere protagonisti i runner agonisti, con pettorale e microchip per rilevare il tempo di gara con valore nazionale, ma anche i podisti della domenica e le famiglie al completo.