BARI - La toponomastica di Bari si arricchisce di otto donne che hanno fatto la storia della città. Questa mattina, l'amministrazione comunale, aderendo alla campagna di Anci e dell’associazione Toponomastica femminile «8 marzo, 3 donne, 3 strade», finalizzata a sanare il gap di genere nella toponomastica, ha reso omaggio a otto donne che hanno rappresentato, ciascuna per la sua storia, modelli di impegno politico e civile, eccellenze nel campo dell’arte e della cultura e vittime della violenza di genere e criminale.
Con la delibera approvata questa mattina dalla giunta comunale, la città di Bari, perciò, si appresta ad intitolare otto spazi pubblici, presentati questa mattina in conferenza stampa, a Palazzo di Città, dal vicesindaco e assessore alla Toponomastica Eugenio Di Sciascio, dalle assessore comunali e da consigliere comunali e municipali. «Oggi è la Giornata internazionale della donna - ha spiegato Di Sciascio - e non possiamo non dedicare questa giornata alle donne dell’Ucraina, bambine, ragazze, donne e anziane che in questo momento stanno vivendo il dramma più atroce che si possa immaginare, come se l’umanità non fosse mai riuscita ad imparare dagli errori e dagli orrori del passato. Il nostro auspicio è che si possa arrivare alla pace il prima possibile».
Di seguito, le otto donne cui saranno intitolate strade e spazi pubblici della città di Bari: Marielle Franco (1979-2018), politica e sociologa brasiliana, a cui Bari intende dedicare la «Biblioteca di comunità», situata nel parco «Lascito Garofalo»-Municipio V; Maria Celeste Nardini (1942-2020), parlamentare e attivista, a cui Bari, in conformità con la decisione della giunta comunale e del Municipio I, intende intitolare il giardino situato nella zona pedonale ex via Martiri D’Otranto - Municipio I; Chiara Fumai (1978-2017), giovane artista eccellenza della contemporaneità, a cui sarà dedicata l’area a verde situata in piazza Eroi del Mare; Mariolina De Fano (1940-2020), considerata una «pietra miliare» del teatro barese, a cui Bari intende dedicare un palco del teatro comunale «Niccolò Piccinni»; Sabina Anemone (1913-2004), prima donna a conseguire la Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bari, specializzandosi in pediatria, a cui la giunta comunale intitolerà il tratto iniziale di via Michele Garruba, da piazza Cesare Battisti a via De Rossi; Norma Cossetto (1920-1943), giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dalle truppe titine, a cui sarà intitolata una via cittadina nelle vicinanze del Villaggio Trieste; Maria Colangiuli (1930-2000), vittima innocente di proiettile vagante tra criminali rivali, a cui Bari intende intitolare l’area a verde prospiciente via Vincenzo Ricchioni, tra via Nicola Leotta e via Riccardo Ciusa; Caterina Susca (1953-2013), mamma e donna esemplare, a cui il Comune, nel cui nome, su proposta della Commissione consiliare speciale permanente delle Pari Opportunità, intende apporre una targa in prossimità di un albero presso il parco «Rossani».
IL SINDACO DECARO - «Il nostro pensiero va oggi alle donne ucraine che in tante, proprio in queste ore, sono costrette a fuggire abbandonando le strade e i luoghi delle loro città». Lo dice il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, in occasione della giornata internazionale della donna, che oggi a Bari è stata celebrata con la intitolazione di 8 spazi pubblici della città ad altrettante donne che hanno rappresentato modelli di impegno politico e civile, eccellenze nel campo dell’arte e della cultura e vittime della violenza di genere e criminale. «Otto luoghi della città che porteranno il nome di una donna e ne racconteranno la storia. Il Comune di Bari - ha detto Decaro - ha voluto celebrare così l’8 marzo, con 8 targhe dedicate a 8 donne e le loro vite, perché chi passerà da quelle strade o da quei giardini possa portare con sé una traccia di ciò che sono state».