«Con l’elezione dell’assemblea costituente iniziò un percorso di unità in un momento difficilissimo. Quella unità delle forze politiche, pur nella differenza delle posizioni, fu un ingrediente essenziale per riprendere un percorso di crescita sociale, di crescita economica. E oggi io credo che questa stessa unità e questa fiducia collettiva sia indispensabile per uscire da un periodo altrettanto difficile che ha inciso sulle nostre vite, sul sistema economico e ha moltiplicato le diseguaglianze sociali, economiche, territoriali». Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Roberto Garofoli, partecipando come delegato dal governo alla cerimonia nel Sacrario militare dei caduti d’oltremare di Bari in occasione del 75esimo anniversario della proclamazione della Repubblica.
Dopo gli onori ai caduti e la deposizione della corona d’alloro, il sottosegretario Garofoli ha firmato l’albo d’onore, in memoria dei 75 mila militari italiani caduti in terra straniera durante le due guerre mondiali, e ha poi rivolto un saluto alle autorità militari e civili presenti alla cerimonia. "Questo - ha detto - è un momento non soltanto simbolico ma di condivisione collettiva di quello che ci aspetta, delle responsabilità di tutti noi, delle istituzioni e direi della comunità intera, quindi è un momento di riflessione importante».
Alla celebrazione, in forma solenne, hanno partecipato tra gli altri il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, la prefetta di Bari Antonella Bellomo, il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro.
«Provo grande emozione nel vedere il tricolore sventolare qui dal Sacrario di Bari in una situazione quasi di normalità, con tutte le restrizioni, le paure ma anche le sensazioni di una Italia che sta finalmente ripartendo». Lo ha detto il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, a margine della cerimonia di commemorazione per il 75esimo anniversario della proclamazione della Repubblica nel Sacrario di Bari. "Anche questo è un periodo post-bellico - ha detto Sasso - stiamo uscendo da una guerra, e un governo di unità nazionale deve dare il meglio di sé per uscire da questa emergenza». «Non ne siamo ancora usciti - ha aggiunto il sottosegretario - c'è un piano di vaccinazione che prosegue, ci sono gli esami di maturità che, per quella che è la mia delega, sono contentissimo di vedere in presenza». «C'è tanta speranza - ha concluso - ma anche l’impegno di una classe dirigente che ha mille sensibilità. Con tutti i suoi limiti, questo governo sono certo che ci porterà definitivamente fuori dal tunnel».
(foto Luca Turi)