BARI - Non più soltanto un centro di smistamento unico, quello che coincide con la casa dell’assessorato al Welfare in piazza Chiurlia, ma più punti di raccolta disseminati sul territorio: dalla prossima settimana i beni di prima necessità, destinati a quanti hanno perso il lavoro per la clausura imposta dalle norme di contenimento del contagio da Covid19, finiranno anche nelle stanze-deposito attrezzate nelle sedi dei cinque Municipi.
Non si tratta dell’unica novità che il Comune intende attuare con l’obiettivo di dare una risposta efficace alla crescente domanda di cibo da parte dei nuovi poveri. Si chiama «Fai la spesa giusta» il programma per sostenere le famiglie, i bambini e gli anziani in difficoltà attraverso la consegna di kit alimentari specifici per ogni categoria individuata: la lista è stata costruita con la consulenza della nutrizionista del Comune.
La raccolta dei beni Andiamo per ordine. Già da questa settimana saranno resi noti i nove hub gestiti dal Comune: i cittadini e le aziende potranno consegnare alimenti e prodotti per l’igiene personale, detersivi e tutto ciò che è indispensabile nelle mani del personale che, in giornate e orari prestabiliti, sarà in servizio nelle sedi dei Municipi e dei centri di ascolto per le famiglie.
Da qui partiranno i volontari che andranno a bussare ai cittadini senza reddito e senza lavoro per consegnare le buste donate da altri cittadini.
Il Municipio V, guidato da Vincenzo Brandi, ha già pronta una locandina con le istruzioni. Il martedì e il giovedì, dalle 9 alle 12, chi volesse sostenere i meno fortunati può consegnare la merce nella sala consiliare del Municipio in piazza Bellini a Palese. La rete della solidarietà tiene insieme pure le parrocchie e la Caritas. Un secondo punto di raccolta sarà in funzione il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 9 alle 11 in via Fiume 1/A a Santo Spirito e un terzo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20 in piazza Magrassi 1 a Catino.
Sul manifesto sono indicati inoltre i numeri da chiamare per le richieste di aiuto. Si precisa infine che gli alimenti saranno distribuiti a seguito delle verifiche effettuate dalla Caritas e dai partner del territorio. «I potenziali beneficiari - spiega il presidente Brandi - non dovranno presentarsi negli uffici, ma dovranno contattare gli operatori per telefono. Mi auguro che ognuno faccia la propria parte affinché la comunità resti unita soprattutto durante l’emergenza».
la spesa giusta In questi giorni di smarrimento e incertezza, con le attività di ristorazione, molte aziende e i negozi chiusi, con l’economia a nero oppure precaria in condizione di stallo da un mese, i baresi che hanno accolto l’appello del Comune sono centinaia. La cambusa è ricca di farina, pelati, legumi, pasta, bagnoschiuma e saponi, ma carente di pannolini, omogeneizzati, frutta e verdura freschi. Nulla, ovviamente, andrà sprecato, ma fare «la spesa giusta», come recita lo slogan della nuova campagna lanciata dal Welfare dell’assessora Francesca Bottalico, è quanto mai urgente alla luce del fatto che la quarantena obbligatoria, con la crisi economica che sta determinando, non si esaurirà nel breve periodo.
Al link https://spesasocialebari.wordpress.com/ si possono trovare le informazioni sulla composizione dei kit da donare. Le «spese giuste» saranno offerte in base alla composizione del nucleo familiare. Saranno consegnati i kit già predisposti, riducendo in tal modo anche i tempi di smistamento. Ecco un esempio di «spesa giusta» per un bambino che ha meno di 18 mesi: pastina, omogenizzati, liofilizzati, acqua Amorosa, latte in polvere, pannolini di varie misure, biscotti Plasmon, olio extravergine di oliva, ciuccio.
La spesa per una settimana rivolta a una famiglia formata da due adulti più due o tre figli potrà essere così composta: 3 chili di pasta di semola; 1 chilo di riso; 6 barattoli fra ceci, fagioli e lenticchie; 2 confezioni di passata di pomodoro; 2 confezioni da 400 grammi di pelati o polpa di pomodoro; 2 confezioni da 80 grammi di tonno sott’olio; 5 litri di latte parzialmente scremato; 1 litro di olio evo.
Ovviamente marmellate, succhi di frutta, caffè e altri alimenti saranno aggiunti dai volontari attingendo alla cambusa generale.
Al di là dei menù e delle parole, questi provvedimenti non sono un gioco. Come in tutti i momenti storici segnati da un evento tragico - e quello che stiamo vivendo lo è - la forbice fra ricchi e poveri si fa inevitabilmente più larga. Guardare e riconoscere il vicino di casa in difficoltà è un dovere. L’aiuto solidale, piccolo o grande che sia, è fondamentale.