Contrasto al diabete: più sintonia tra innovazione tecnologica e politica sanitaria
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DA MANEGGIARE CON CURA
Nicola Simonetti
27 Ottobre 2019
Un’ora di sonno in più nella notte del cambio orario. Si tornerà all’ora di madre natura (in latino hora legítima) ed avremo l’impressione, fallace, di poter disporre di più tempo per dormire, leggere, amare, ecc.
“Visto dal Sole, l’evento è come se tutta la popolazione si sposti geograficamente verso ovest. Un fenomeno – dice il prof. Léger (ospedale Hotel Dieu, Parigi) – di teleportazione oraria che ha effetto sulla temperatura del nostro corpo e che si desume dai “piedi freddi”.
Una coppia – dice Léger – non raggiunge la concordanza di questa sensazione. L’orologio biologico non segue lo stato civile. Ma, in questa notte, l’ora in più (la temperatura corporea perde un grado Celsius, tra le ore 2 e le 5, momento in cui il nostro corpo è più “freddo”) sposterà questo appuntamento e darà la sorpresa di percepire l’estremità del partner meno freddo del solito. E, poiché il piede ha un qualcosa di erotico, da cosa può nascere cosa.
“Anche dormire un'ora in più con l'ora solare non è detto – dice Adriano Formoso, psicologo e psicoterapeuta, Milano che porti benefici anzi, una serie di scompensi psicofisiologici ci attendono quando, dopo un periodo di adattamento della nostra fisiologia, traumatizziamo nuovamente alcune aree del nostro funzionamento psico-biologico. Ogni cambio dell'ora incide sul cambiamento dei nostri ritmi e le nostre abitudini e a farne le spese è un'area cerebrale, quella che si chiama il "nucleo soprachiasmatico. È un nucleo dell'ipotalamo, formato da gruppi di neuroni, che contribuisce alla regolazione dei ritmi circadiani endogeni, ovvero quell'orologio biologico che mantiene invariati i processi fisiologici ripetitivi come i cicli della fame e del sonno.
Il nucleo contiene alcuni tipi di cellule, vari peptidi, come la vasopressina e il peptide intestinale vasoattivo, e neurotrasmettitori, che consentono l'interazione con molte altre parti del cervello e di conseguenza del corpo”.
L’organismo avrà bisogno di alcune ore per prendere conoscenza del nuovo orario, adattare le 1.111 lancette sparse per tutto il corpo, risistemare il metronomo localizzato nel cervelletto, coordinare ogni sistema ed apparato anatomico e fisiologico poiché i suoi orologi sono, ormai, calibrati sull'orario solare e, prima di spostare indietro la propria lancetta e coordinarsi definitivamente, impiegherà, in media, 61 ore, 3 primi e 41 secondi, con variabilità individuali, di 1-2 ore o minuti.
Ne deriverà un blando jet lag: qualche alterazione del ritmo sonno-veglia, astenia, tensioni, nervosismo, disturbi dell’alimentazione e dell’alvo che variano da persona a persona. Circa il 15% degli adulti proverà un aumento del senso di fatica, irritabilità, mal di testa, difficoltà ad addormentarsi. Gli altri risentiranno qualche disturbi meno importanti, transitori per 1-2 giorni in media.
Gli abitudinari vivranno male i primi giorni del nuovo stile. Essi, adusi a farsi guidare dalle ore comandate dalla legge, si sveglieranno irregolarmente, avranno fame prima, andranno a letto prima ma, soprattutto, non si raccapezzeranno.
“Con i miei pazienti - dice Formoso - ho riscontrato conseguenze negative evidenti fino a quando il cambiamento dell'ora non si è riposizionato come processo abituale. Generalmente bastano un paio di settimane ma per alcuni serve più tempo e spesso provoca implicazioni di altro genere che spostano l'attenzione sul disturbo causato come insonnia, frammentazione del sonno e disturbo del tono dell'umore.
La Neuropsicofonia può essere un facile rimedio per armonizzare e riequilibrare l'asse mente corpo in questo periodo autunnale. Per esempio – consiglia Formoso - un brano che aiuta il buon umore con frequenze acustiche che agiscono sull'ormone corticotropo”.
Il consiglio soft è di spostare l’orologio e farsi guidare da questo. Dopodomani è un altro giorno. Il consiglio per domenica: mangiare preferibilmente pane, pasta o riso, lattuga, radicchio, cipolla, formaggi freschi, yogurt, frutta, cioccolata, mezzo bicchiere di vino (meglio se rosso). Una-due tazze di caffè o tè aiutano a superare i momenti di crisi. Le tisane, non troppo zuccherate, per gli intervalli di paturnia. La sigaretta aggrava la situazione, così come il superalcolico.
Non trascurare l’esercizio fisico quotidiano. Da domenica a martedì, gradualità e temperanza in tutto. Chi prende farmaci, rispetti i nuovi orari senza badare all'ora di ieri. Anche il sesso deve adattarsi ma la fantasia lo aiuta. Niente abusi e, soprattutto, letto di casa, fedele.
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