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Finisce anche il 2023 tra delusioni e sogni

 
Mirella Carella

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Mirella Carella

Finisce anche il 2023 tra delusioni e sogni

Per mio figlio, l’anno delle prime notti trascorse fuori casa che ha coinciso con le mie notti insonni a sgranare il rosario…

Giovedì 28 Dicembre 2023, 17:07

Tra qualche giorno metteremo alle spalle anche questo 2023. Ognuno lo archivierà a suo modo, per alcuni dei miei ragazzi sarà ricordato come l’anno della maturità, qualcuno di loro viene ancora da noi a raccontarci cosa è stato dopo, ma so già che accadrà ancora per poco, il nuovo tempo e la nuova vita intrapresa inghiottirà nel dimenticatoio i prof e il liceo, come è giusto che sia, per altri è stato l’anno del compimento della maggiore età, l’anno dell’indipendenza, la patente farà il resto. Per i più piccoli è stato l’inizio del liceo, tutto nuovo, tutto cambiato e tutto diverso.

Per mio figlio, l’anno delle prime notti trascorse fuori casa che ha coinciso con le mie notti insonni a sgranare il rosario…

E per l’umanità o ciò che resta, sarà l‘anno del nuovo Erode, l’anno dei migliaia di bambini uccisi a Gaza, nell’indifferenza di un mondo che ha smesso di vedere o forse di credere, che si possa continuare ad essere umani anche quando in molti hanno smesso di esserlo.

Sarà ricordato come l’anno in cui i cambiamenti climatici hanno preso forma, la più violenta, nonostante la resistente incredulità di alcuni.

Ciò che abbiamo vissuto, le generazioni che verranno lo leggeranno nei manuali di storia e non c’è alcuna ragione per cui esserne fieri.

E mentre ciò accade, da qualche parte, ma in un luogo e in un tempo che non sembra il nostro, noi abbiamo continuato a fare festa, preso parte ai lunghi pranzi di famiglia, rivisto chi non vedremo per un altro anno ancora, sino al prossimo Natale, e ci siamo resi capaci di conversare di tutto, di dare facili ricette sulla farcitura del panettone gastronomico e al contempo sulle strategie di geopolitica. Ognuno con le sue idee, fingendo di esserne capaci.

I più saggi hanno persino provato a sentenziare sul mondo che verrà e della quale noi adulti continuiamo a sentirci perennemente dispensati, fingendo di comprendere una generazioni di giovani, etichettati come inetti, incapaci, indecisi e in bilico su tutto: dall’ identità di genere alle scelte sul futuro.

Disinteressati e tossici, perchè malati di egoismo e pigrizia.

Ma sono sentenze a cui non dar peso, perchè raccontate da chi i giovani non li conosce affatto…in loro resiste la caparbia, la forza e la speranza che tanti di noi hanno smesso di preservare almeno una vita fa.

E quando finiscono i soliti, inutili discorsi da bar, terminati con la frase di sempre: - eeeeh ai nostri tempi - capisci che sono rimasti ancorati ad un altro tempo che non esiste più da un pezzo o che non è mai stato, perchè il tempo affievolisce i ricordi, li resetta a suo modo, li distorce a suo piacere, modificando ciò che serve.

Tra una decina di giorni, tutto tornerà al solito ritmo, ritmo forsennato di sempre.

Per oggi converrebbe prendersi ancora un po’ di tempo per immaginare il futuro.

Quando ero una giovanissima donna, l’inizio dell’anno coincideva con un punto e capo, si poteva ripartire da zero.

Sarebbe bello, certo.

Oggi lo so, che cambiare pagina difficilmente potrà coincidere con l’arrivo del nuovo anno, che tutto continuerà ad andare come sempre, come il giorno prima, ma che tutto sommato converrà, anche ai più disincantati, preservare quel briciolo di salvifica speranza per immaginare e per credere, che ciò che non è stato risolto si risolverà, per volere divino o per effetto del fato… che credere nelle sagge risoluzioni di noi adulti non è più tempo.

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Mirella Carella

Diario di Classe

Biografia:

Nasce la collaborazione con la «Gazzetta» di Mirella Carella, che curerà la rubrica «Diario di classe», piccole e grandi storie quotidiane che nascono tra i banchi e nei cuori dei giovani. Mirella Carella, barese, ha lavorato nel mondo dell’arte partecipando a mostre in Italia e all’estero, alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Dal 2015 è docente di ruolo in Disegno e Storia dell’Arte.

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