“I treni a vapore” cantava Fiorella Mannoia nel 1993: pensando al passato o immaginando il futuro?
Giorni difficili per i trasporti qui al sud, dopo che una voragine sulla linea Benevento – Foggia ha bloccato il traffico verso la Puglia da Napoli e Roma. Se inserite sul navigatore i due capoluoghi di provincia Roma e Bari, per coprire una distanza di 450 km ci mettete 4 ore e 30 minuti circa sia in auto che in treno. Provateci in treno. C’è gente che è partita minorenne ed è arrivata maggiorenne, chi era single a Roma e quando è arrivato a Bari aveva moglie e figli. Si parte felici da Roma in treno, poi scendi a Benevento, li prendi un bus, arrivi a Foggia, e da Foggia di nuovo treno fino a destinazione dove fai richiesta per un passaporto di qualsiasi altro paese pur di non fare mai più Roma-Bari. Neanche la logistica della gita delle superiori era così difficile.
Emiliano ha chiesto un incontro urgente a RFI, che ha risposto che a breve si prenderanno cura del fascicolo “Questione meridionale” aperto nel 1873. Nel 2024 sogniamo il ponte di Messina ma non abbiamo i binari. Ma è un caso straordinario, ora non ci facciamo prendere dal solito stereotipo che i treni in Italia siano sempre in ritardo. Anche se nella giornata di ieri (ma anche quello sarà sicuramente un caso straordinario) sulla linea della Ferrotramviaria nel nord barese i treni hanno accumulato più di un’ora di ritardo, alcune corse sono state soppresse e studenti e lavoratori hanno dovuto prendere i bus sostitutivi. Fortunatamente siamo nel 2024 e le soluzioni sono tante, vedi i bus: ad esempio quelli sotto indagine dell’antimafia dell’Amtab di Bari. Mala tempora currunt: è giunta la primavera, montate in sella alla vostra bici così rispettate l’ambiente e non fate “cattivo sangue”. Con “i treni a vapore di stazione in stazione, e di porta in porta, il dolore passerà”. Forse.
