“Io non sono cattiva, è che mi disegnano così” recitava l’avvenente Jessica Rabbit. Una doverosa premessa, prima di essere attaccato in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi: amo gli animali e in particolare i cani. Però, c’è sempre un però. Le vicende dell’ultima settimana ci riportano due fatti di cronaca terribili: ad Acerra, in Campania, una bimba di pochi mesi perde la vita in casa in seguito alle ferite inferte dal pitbull di famiglia; a Bagheria, in Sicilia, un uomo di 84 anni perde anche lui la vita in seguito alla presunta aggressione di tre cani di razza corso. Casi del genere ne abbiamo sentiti tanti e ogni volta ci indigniamo sperando che la legge possa fare qualcosa in merito e che non accadano cose del genere.
Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, prepara un disegno di legge per la messa al bando di “queste razze”, una epurazione mirata, in una sorta di pulizia etnica canina simil ventennio che fa leva sulla nostra pancia, ma naturalmente senza allegare alcuna evidenza scientifica in merito; altra parte della politica chiede di trovare soluzioni senza proporre soluzioni. Ma quindi i pitbull, e più in generale i molossoidi (famiglia di razze canine per lo più grossi e potenti, robusti, con un carattere deciso e con un forte attaccamento al padrone) sono realmente cattivi? Esistono razze pericolose? La scienza dice di no, e specifica che, stando ad esempio ad una delle tante ricerche, quella condotta dalla University of Massachusetts Chan Medical School, la razza ha un'influenza minima sul carattere dei cani, che viene determinato piuttosto dall'ambiente in cui l'animale cresce, dalla sua età, dal sesso e da altre caratteristiche comuni a tutti i cani, non specifiche di questa o quella razza. Cambiamo domanda. Sono più pericolosi gli animali o gli umani con i loro comportamenti? Il web come sempre in questi casi ci viene in aiuto: scrollando qua e là capita spesso di trovare pitbull che dormono abbracciati a bambini piccoli, pargoli che giocano animosamente con un Rottweiler, fino ad un video virale che ci ha fatto intenerire tutti e sorridere per la fermezza mostrata da una bimba di fronte a sei pitbull affamati, che obbedienti attendono che venga loro dato il cibo. Dalle feste di compleanno, ai funerali, alle urne cinerarie, alle torte sui social, i cani spesso vengono scambiati per bambini e l’umanizzazione degli stessi da parte nostra innesca meccanismi e comportamenti gravi e assolutamente da evitare. Un proprietario educato avrà molte probabilità di avere un animale addestrato, un padrone ineducato e incivile avrà probabilmente un altro tipo di cane. Vi sono cani estremamente intelligenti con padroni estremamente stupidi e viceversa. A differenza di tanti altri molossoidi il povero pitbull ha anche una sfortuna maggiore: è il cane preferito dai possessori di scooterone nero, outfit e tatuaggi alla Toni Effe, e collezione di precedenti penali. È una generalizzazione? Assolutamente sì, ma avete mai incrociato una tenera nonnina che porta a spasso il suo pitbull? Qualcuna ci sarà ma statisticamente poco rilevante. Spiace per loro che sono cani teneri e belli come tantissimi altri. Il cane è il miglior amico dell’uomo: vero, ma l’uomo è senziente, il cane no. Anche se alle volte avviene che i ruoli siano invertiti, che gli umani si comportino da cani, quello che il cane non potrà mai avere è il pensiero critico. Lasciamo all’umano fare l’umano e al cane semplicemente il cane.