BARI - In un recente comunicato Luxottica ha annunciato di voler portare la settimana lavorativa a 4 giorni in fabbrica a parità di stipendio, imitando tante altre aziende europee che già la sperimentano e con buoni risultati. In una recente intervista Bill Gates ha asserito che presto la nostra settimana lavorativa sarà fatta di soli 3 giorni grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Saremmo tutti felici e potremmo anche credere che questo sia il futuro del lavoro se ogni giorno non assistessimo sugli schermi dei nostri smartphone al dilagare di condizioni lavorative precarie, di ore e ore di utilizzo del lavoro intellettuale di persone, di pratiche di sfruttamento del lavoro minorile da dopoguerra e senza lotte sindacali: il lavoro dei content creator. Non più influencer, ma content creator: che tu sia su Instagram, Facebook o Tik Tok con oltre 10 mila follower, sei famoso. Erano bei tempi quando seguivi solo Chiara Ferragni, Gianluca Vacchi, Kabhy Lame e i tuoi amici. Ora hai centinaia di profili di comici pret a porter, di chef, nutrizionisti, esperti di fitness, giornalisti, esperti di moda e creme viso, bambini costretti da genitori a dire cose perché hanno una vocina troppo tenera, indiani che cucinano prodotti con il curry: tutti impossibili da non seguire.
Quante volte è venuto un vostra amico o una amica facendovi sentire inadatti, inadeguati perché non conoscevate l’ultimo video di Mimmo Modem, una esilarante gag del brindisino Franco 14 prima dell’arresto per detenzione di armi e droga, o un baby shower di Mario Forte? E se Luxottica e Bill Gates ipotizzano condizioni lavorative migliori per il futuro delle persone, i content creator pur di macinare nuovi follower inseguono il loro sacro graal: il video virale, il nuovo “cor sacr e san Gennar”. Video spesso senza un senso logico, senza un reale contenuto comico, ironico, una battuta voluta, ma video dai quali nelle notti insonni sotto le coperte morbosamente non riusciamo a schiodarci. Non hanno la stessa vita artistica di una gag di Checco Zalone, sono piuttosto delle stelle cadenti che vengono rimpiazzate da altre stelle cadenti in pochi giorni scorrendo i reel.
La app Benessere Digitale del nostro smartphone non mente: di quelle 3 o 4 ore al giorno che trascorriamo al telefono, la maggior parte appartiene ai content creator e al loro lavoro giornaliero nelle camerette, per strada, in auto. Io una proposta ce l’avrei: senza scomodare l’utopistica settimana da tre giorni di Bill Gates, apriamo i social dalle 8 alle 20, dal lunedi al venerdi. Cosi anche loro potranno godere almeno del sabato e della domenica, non sentendo l’onere di fare un video virale per noi.