Sabato 06 Settembre 2025 | 16:37

Il richiamo alla libertà dei giovani lavoratori

 
Emanuela Megli

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Emanuela Megli

Basilicata, il turismo offre lavoro:  servono 2.500 tra chef & C.

Sabato 04 Gennaio 2025, 20:01

Il richiamo alla libertà negli under 35 è sempre più diffuso, una sorta di desiderio di lasciare il posto di lavoro, poiché avvertito come opprimente, a causa di orari, regole, rapporti di potere, scarsa decisionalità, scarso rispetto e ascolto dei bisogni profondi, materiali e psicologici, che insorgono soprattutto a causa di una fragilità derivante dalla frammentazione sociale e famigliare. Una ricerca di libertà “da” (paletti sociali) che fatica ad integrare la componente di privazione e di sacrificio, con la componente di realizzazione “di” sé, in cui la limitazione è superata e integrata nel senso di realizzazione. Nelle organizzazioni di lavoro pubbliche e private diventa indispensabile avere un presidio di ascolto e formazione sulle coaching e soft skills (competenze di accompagnamento e trasversali), per allenare i manager e i responsabili a prendere in carico anche i bisogni umani dei lavoratori e delle lavoratrici, aiutandoli a completare lo sviluppo della loro complessa personalità. Le parti della persona sono legate al tutto (nucleo dell’identità soggettiva) e il tutto si nutre dello sviluppo delle sue parti (componenti dei ruoli della personalità), in un disegno che dà compimento al progetto di vita in armonia con il progetto aziendale. Ad Aprile 2024 il “Documento Giovani 2024”: Bilancio di una generazione (realizzato dal Consiglio Nazionale dei Giovani e dall’Agenzia Italiana per la Gioventù con il supporto scientifico di E.U.R.E.S. Ricerche economiche e sociali) tra le altre necessità, denunciava l’incapacità degli adulti di comprendere il mondo interiore dei giovani, fragilità, paure ma anche bisogni profondi, desideri e valori. Inoltre, 7 giovani su 10 sono preoccupati dall’ingresso nel mondo del lavoro, per molestie, ricatti e vessazioni tra i timori presenti tra le giovani generazioni, assieme alla scarsa comprensione delle loro fragilità da parte degli adulti.

La trasformazione della società, le complessità attraversate anche a seguito della crisi della pandemia e delle crisi globali e locali, in cui essi si trovano a crescere, rendono i riferimenti sempre più deboli, impedendo o ostacolando lo sviluppo dell’identità, che stenta a stagliarsi nei percorsi di vita delle giovani generazioni. Infatti, sempre nel Rapporto Giovani 2024 emerge che la salute (fisica e mentale) e la famiglia sono al centro della percezione della qualità della vita per i giovani, i quali riconoscono come modello prevalente, la madre, più del padre, facendo riferimento al fenomeno di “evaporazione del padre”, che lascia sullo sfondo il residuo modello patriarcale. 

Completano il quadro l’inverno demografico soprattutto nelle regioni del Sud, pochi laureati e soprattutto in fuga verso l’estero (+281% in 10 anni), con una disoccupazione giovanile al Sud pari a tre volte quella del Nord e con una sempre maggiore crisi di rappresentatività in politica. A preoccupare i giovani contribuiscono le basse retribuzioni nel privato, serve un lavoro stabile per diventare adulti e per potersi immaginare genitori e i criteri di accesso al mercato del lavoro sono condizionati dalle raccomandazioni (o posizione sociale di provenienza) che contano più delle competenze. La ricerca del posto pubblico appare come una delle soluzioni possibili, accanto al lavoro nel terzo settore che attira più del privato e delle Pmi. Le nuove generazioni hanno una spiccata attenzione alla parità di genere e al rispetto della diversità, soprattutto nelle ragazze che mirano alla piena autonomia e autodeterminazione, anche in risposta ai fenomeni di illegalità e violenza dilaganti. Ed anche su questo le imprese, accanto ai giovani, devono schierarsi strategicamente, posizionandosi in modo chiaro verso la sostenibilità e il supporto a politiche evolute di sviluppo dell’economia e del Paese

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Un blog per saperne di più sul “SAPER VIVERE” di ogni giorno e sul decidere come comportarci, facendo chiarezza sulle parole e sui fatti, potendo avere un punto di vista utile per avere sempre più un’opinione personale su lavoro, scuola e famiglia. Ecco una serie di strumenti per poter comprendere gli eventi della vita e saperli gestire al meglio. Tutto questo è Agil@mente. A cura di Emanuela Megli, donna e due volte mamma, imprenditrice, Formatrice Coach di Soft Skills e scrittrice.

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