“Preferisco non avere aspettative alte verso la vita, anche se mi impegno, perché se poi le cose non vanno come mi aspetto, mi deprimo e mi abbatto.”
“Sono empatica e sensibile e tutti si aprono e si confidano con me, perché riesco a dare ottimi consigli, ma con me stessa non so come fare, ho le idee confuse sul mio futuro e spesso non riesco a capirmi e a decidere cosa fare.”
“Tutto è partito da una ragazza che non ha corrisposto il mio amore e questo mi ha distrutto emotivamente.”
“Da grande vorrei fare un lavoro che mi porti a girare il mondo, perché amo le lingue. Ma vorrei anche avere una famiglia mia e non sono molti i lavori che permettono di stare bene in famiglia e affermarsi nel lavoro.”
La maggior parte delle dinamiche adolescenziali riguardano la gestione delle emozioni e dei sentimenti, che, come si può pensare, non sono solo una parte della vita dei ragazzi, ma rappresentano tutto il loro universo interno, che influenza anche la vita.
Tra le conoscenze e le capacità che il sistema scolastico offre, manca una parte dedicata alla conoscenza di come funziona l’essere umano e della consapevolezza di sé stessi. E per gli educatori serve una competenza che permetta di accompagnare la formazione e lo sviluppo dell’identità e della personalità dei ragazzi. Poiché le dinamiche che regolano questi processi avvengono proprio sotto i loro occhi e si nutrono e si alimentano di piccoli scambi quotidiani, di pochi minuti di dialogo, di incontro, di relazione, sia con il corpo docente sia con i loro coetanei. Conoscere però lo sviluppo evolutivo biologico e psicologico, non basta. Le conoscenze vanno assimilate e incarnate, entrando a far parte degli strumenti e delle risorse già presenti negli educatori e formatori, al fine di integrare e arricchire il loro linguaggio verbale, non verbale e paraverbale, la loro capacità di ascolto generativo e di comunicazione empatica, di coinvolgimento degli studenti attraverso uno stile di relazione autorevole e basata sull’esempio.
Il processo di crescita dei ragazzi non è separato dal processo di apprendimento ma è la condizione necessaria dello stesso. E la crescita avviene anche grazie al piacere, alla curiosità e ai sogni che vanno poi trasformati in progetti di vita concreti e sostenibili. Un sistema competitivo che spinge alla performance, alla prestazione e al giudizio comporta stress da competizione e pressioni che vengono poi adottate anche nella sfera personale e relazionale, generando fragilità, paure e chiusura, bloccando anche l’evoluzione delle personalità degli studenti.