Sabato 06 Settembre 2025 | 11:26

Siamo sempre più stanchi: riscopriamo ciò che conta davvero

 
Emanuela Megli

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Emanuela Megli

Siamo sempre più stanchi: riscopriamo ciò che conta davvero

Come recuperare la serenità nella corsa frenetica che causa ansia sociale e aggressività relazionale. Come riscoprire ciò che conta, a partire dai valori e dal ben-essere.

Mercoledì 15 Marzo 2023, 15:38

15:42

Siamo sempre più stanchi, stressati, non riusciamo a concederci tempo come persone e come famiglia, le nostre relazioni risentono della mancanza di energia disponibile per curare con intelligenza e creatività le relazioni affettive con i nostri partner e con i figli, senza dimenticare le altre persone che compongono la rete degli affetti delle famiglie allargate.

Sollecitati da richieste, raggiunti attraverso smartphone, device, pc, i cui tempi di risposta sono velocissimi, in ogni ambito di vita. Che si tratti di rispondere ad un invito, o di programmare una vacanza, o di esigenze di lavoro in scadenza, le risposte devono essere immediate, per non incorrere in recriminazioni, solleciti, insistenze. 

Sembra che stiamo vivendo senza considerare le nostre riserve interiori, che hanno tempi più lenti di vita, in cui ci sia spazio per la riflessione, per il dialogo con sé stessi, oltre che con gli altri, il riposo, la ricreazione, le compensazioni dalle esperienze emotivamente coinvolgenti. Stiamo dimenticando la nostra dimensione interiore, presi più dalla superficialità del vivere. 

Quando si parla di competenze emotive e relazionali, infatti, il riferimento è proprio a questa capacità di stare nel tempo e nello spazio senza un particolare scopo, per il piacere di viverlo. E perché da qui dipende la qualità delle scelte e dei comportamenti che adotteremo nei momenti in cui agiremo. Riconnettersi con la propria interiorità, significa riscoprire il senso di ciò che siamo e poi di ciò che facciamo, per poi realizzarlo con integrità e soddisfazione. 

Nel tentativo di rispondere agli stimoli, siamo spesso in balìa di eventi esterni e non abbiamo il tempo e le condizioni per riflettere sulle scelte migliori da fare. È un po' come non vivere, ma lasciarsi trasportare dalla corrente. Rinunciamo a quelle facoltà potenti che possediamo di intelletto e discernimento. Una vita disgregata in sé stessa, priva di senso e di centro, che manifesta la crisi antropologica attuale da cui discendono le crisi delle relazioni affettive, educative e dei grandi punti di riferimento, come quei capisaldi e valori legati al buon vivere e al ben-essere. Da cosa possiamo ripartire? 

Dal coraggio di chiederci come stiamo, di fermarci ad ascoltare il nostro corpo, i nostri bisogni più profondi, per non tradire quel desiderio di stare bene che ci ricarica di nuovo entusiasmo ed energia. Riscoprire il valore della bellezza, come nel cortometraggio Alike https://www.youtube.com/watch?v=kQjtK32mGJQ diretto da Daniel Martínez Lara e Rafa Cano Méndez, che mostra come cambia la vita in assenza delle piccole attenzioni quotidiane nelle relazioni tra padre e figlio e come invece si arricchisce grazie alla capacità di sentire con l’altro, di adottare il suo punto di vista e di connettersi ad un modo nuovo -e fuori dal comune- di vivere, oltre gli schemi precostituiti, superando i possibili pregiudizi e il timore di rimanere esclusi da un sistema rigido che promette la felicità.

Il padre riacquista i suoi colori, solo quando può stringere a sé suo figlio e, li perde, quando aderisce asetticamente ai compiti del lavoro. Allo stesso modo il figlio apprende che deve stare alle regole, laddove la scuola non accoglie i suoi scarabocchi e lo invita a stare nelle righe, con un unico colore. Quando in seguito il figlio rinuncia alla gioia di vivere attraverso il proprio modo di stare al mondo e perde i suoi colori, è proprio il padre che lo comprende e lo aiuta a riacquistarli, giocando con lui attraverso il potere dell’immaginazione, irrompendo con fantasia nella realtà del quotidiano. A volte, infatti, basta inventare una fantasia mentre si cammina accompagnando un figlio a scuola, per riscoprire il valore del presente e restituire senso e colore alla giornata. Basta ritornare a casa con uno sguardo “presente”, vivo e carico di stupore per vedere il valore di chi ci accompagna nel percorso della nostra vita, che ci ha dedicato amore e tempo per la nostra felicità.

Basta chiedere “come stai”, per far sentire amato e visto/a colui o colei che incontreremo a fine giornata e, restare, sostare in quelle risposte, lasciando che quelle parole suscitino in noi le immagini, i pensieri e i sentimenti descritti e poter quindi sentire insieme, con-dividere e costruire una casa comune, dove le parole trovano ospitalità, i sentimenti trovano accoglienza e le relazioni si formano, sostenute dal calore dell’amore, unico ingrediente che da sapore all’esistenza.  

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Emanuela Megli

AGIL@MENTE

Biografia:

Un blog per saperne di più sul “SAPER VIVERE” di ogni giorno e sul decidere come comportarci, facendo chiarezza sulle parole e sui fatti, potendo avere un punto di vista utile per avere sempre più un’opinione personale su lavoro, scuola e famiglia. Ecco una serie di strumenti per poter comprendere gli eventi della vita e saperli gestire al meglio. Tutto questo è Agil@mente. A cura di Emanuela Megli, donna e due volte mamma, imprenditrice, Formatrice Coach di Soft Skills e scrittrice.

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