
«Città di rilevante importanza strategica per il suo porto - si legge nella motivazione - durante l'ultimo conflitto mondiale fu teatro di violenti bombardamenti che causarono l'esplosione di numerose navi, ingenti danni all'abitato e la perdita di un numero elevato dei suoi figli migliori. La popolazione, sempre distintasi per l'eroico coraggio, offrì in particolare ammirevole prova di entusiastica adesione agli ideali di giustizia e libertà quando, con intervento deciso ed ardimentoso, unendosi ad un nucleo di militari, impedì dopo ore di violenti scontri che le truppe tedesche portassero a termine la prevista distruzione del porto».
In precedenza nella dedica all'Albo d'Onore del Comune, Napolitano ha scritto: «A Bari, città insignita di Medaglia d'Oro per l'eroica azione di civili e militari che salvò il suo porto dalla distruzione; a Bari che ha dato all'Italia le grandi personalità di Giuseppe Di Vittorio e di Aldo Moro; a Bari dalle nobili tradizioni culturali, centro di studi ed iniziative volte ad affrontare creativamente i problemi del Mezzogiorno; a Bari, città di frontiera verso l'Oriente, l'augurio di trovare nel nuovo quadro economico globale gli stimoli per una piena valorizzazione delle risorse umane, di cui la Puglia è ricca».