BARI - In Puglia «tra gennaio e ottobre» del 2016 «sono stati venduti cinque milioni e 745mila voucher» mentre «in tutto il 2015 ne erano stati venduti circa quattro milioni e 400mila» a lavoratori che «in media» avrebbero percepito «un reddito di 324 euro l’anno». Sono alcuni dei dati diffusi oggi dalla Cgil Puglia secondo la quale la «metà dei lavoratori» pagati con i voucher sono stati «utilizzati nei settori del turismo e dell’accoglienza». Per il segretario regionale della Cgil, Pino Gesmundo, si tratta numeri «drammatici», ancora di più in una regione la cui economia punta sul turismo.
Tra gli altri dati sulla Puglia c'è il «tasso di disoccupazione al 19,7%» che per quanto riguarda il giovani sotto i 24 anni sale «al 51.38%» mentre i cosiddetti 'neet' (che non studiano e non cercano più un lavoro) «sono 338mila». Le "famiglie nella fascia di povertà relativa sono il 18,7%, e gli individui a rischio povertà sono il 27,9%». Inoltre, «tra gennaio e ottobre del 2016 le assunzioni in Puglia sono diminuite del 6,7% rispetto al 2015». E «nello stesso periodo di riferimento le assunzioni a tempo indeterminato sono diminuite del 33,1%».
Ricordando che l’11 gennaio la Consulta si esprimerà sui referendum sul lavoro proposti dalla Cgil, Gesmundo ha evidenziato che il «giorno prima saremo a Taranto con il segretario nazionale Susanna Camusso per una grande iniziativa: abbiamo scelto Taranto perché rappresenta una emergenza su più temi - ha concluso - e da lì nascerà il nostro percorso di rivendicazione, territorio per territorio».