TARANTO - I militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Taranto, nell'ambito di attività di servizio predisposte per il contrasto alla pesca di frodo e la commercializzazione di specie ittica vietata, hanno sequestrato complessivamente in occasione di tre distinti controlli circa 100 chilogrammi di 'ricci di mare', pari a oltre 2.600 esemplari, raccolti da tre uomini, tutti sprovvisti di licenza per la pesca e soprattutto di documenti che certificassero la provenienza e tracciabilità del prodotto.
Il prodotto, ancora vivo, è stato rigettato in mare per consentire la ripopolazione delle preziose colonie marine. I ricci, verosimilmente destinati ad essere immessi sul mercato nero, avrebbero fruttato circa 6.000 euro. I controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza lungo il litorale costiero tarantino, in materia di pesca e di commercio ittico, sono riconducibili alla più ampia azione di polizia economico-finanziaria di controllo economico in mare e nelle acque interne. Il Corpo, attraverso la propria componente navale, si pone inoltre l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente marino, contrastando la pesca di specie ittiche vietate e allo stesso tempo tutelare gli operatori del settore che esercitano, legittimamente e nel pieno rispetto delle risorse, la propria attività.
I finanzieri della Sezione tarantina dipendono dal Reparto operativo aeronavale delle Fiamme Gialle di Bari. Da aprile dell'anno scorso una legge regionale prevede il blocco della pesca di ricci di mare nelle acque prospicenti il territorio regionale, come ha confermato la Corte costituzionale con una sua recente sentenza che ha sostanzialmente dato ragione al governo pugliese dopo che il governo centrale l'aveva impugnata.