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Bifest 2025, Monica Guerritore tra «Inganno» e Anna Magnani: «Dobbiamo raccontare la nostra età senza filtri»

Bifest 2025, Monica Guerritore tra «Inganno» e Anna Magnani: «Dobbiamo raccontare la nostra età senza filtri»

 
Carmen Palma

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Carmen Palma

L'attrice protagonista della masterclass mattutina nel terzo giorno di festival: «Il successo della serie? Racconta un'età poco rappresentata, io l'ho fatta senza menzogne»

Lunedì 24 Marzo 2025, 13:08

BARI - La terza giornata del Bifest si apre con l'attrice Monica Guerritore. Classe 1958, regista, drammaturga e scrittrice, oggi Monica Guerritore è protagonista di “Inganno”, l’unica serie Netflix italiana nella top 20 tra le più viste al mondo. E, nel frattempo, si prepara a indossare i panni della mitica Anna Magnani. Al pubblico del Petruzzelli, nel corso della masterclass che ha seguito la proiezione del quarto episodio di Inganno, Guerritore ha parlato soprattutto del ruolo che ricoprono oggi le donne, attrici e registe, nel raccontare un corpo femminile che cambia, che invecchia, che la società vuole a tutti i costi nascondere sotto il tappeto. 

Creata da Teresa Ciabatti e diretta da Pappi Corsicato, Inganno racconta la storia di Gabriella, una sessantenne che possiede un elegante hotel in Costiera Amalfitana, è divorziata dal marito Mario e vive con il figlio minore Nico in un appartamento privato nell'hotel di sua proprietà. Gli altri suoi due figli, Stefano e Giulia, ormai sono grandi e la vita scorre tranquilla, fino al giorno in cui incontra Elia: un ragazzo dotato di un indiscutibile fascino e dal passato oscuro e che esercita su di lei una attrazione irresistibile. Grazie a lui, Gabriella riscopre il suo lato femminile e, per amore verso il ragazzo, metterà a rischio seriamente i suoi equilibri familiari.

«Il motivo per cui questa serie ha avuto così tanto successo in tutto il mondo? Credo sia perché copre un interregno poco raccontato per noi donne. Dai 50 ai 70 siamo zie, nonne o capitane di industrie. Raccontare questa zona del femminile, questo vuoto è importante, ma ci ho tenuto a farlo senza menzogne, passando attraverso un percorso che comprende anche le umiliazioni», racconta Monica Guerritore, che deve la sua notorietà soprattutto al teatro (esordì nel 1974 con Giorgio Strehler) e, quindi, deve tutto al suo corpo, il primo segno con cui un interprete dà vita a nuovi mondi sul palcoscenico.

«La verità è che il nostro corpo cambia, e questo è un tema sentito da tutto il pubblico, ad ogni latitudine - continua -. Dobbiamo emancipare il corpo da un'estetica troppo infantilizzante». Un discorso, questo, che trova la sua perfetta incarnazione in una figura come Anna Magnami, le cui riprese del film inizieranno il prossimo 26 aprile. «Lei non è mai stata contraffatta, ha raccontato i suoi 65 anni esattamente come vanno vissuti». 

«Non ho mai girato nulla in Puglia - conclude l'attrice - ma credo che la sua forza sia nei suoi scenari naturali, che possono raccontare qualsiasi stato d'animo, dalla calma alla desolazione». 

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