BARI - «Qui non circola un soldo, tutti i soldi italiani ed europei sono bloccati nelle mani del ministro Fitto, c'è un crollo della produzione industriale, del Pil, delle entrate e dell’Iva». Lo ha detto a Bari il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della prima giornata del 14esimo Forum nazionale dei giovani imprenditori.
«Se si bloccano tutte le fonti di finanziamento di un Paese per oltre un anno - ha aggiunto - lo si manda in stallo, ed è quello che sta accadendo».
Emiliano ha evidenziato che «ci vuole il coraggio di qualcuno, per esempio il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che gli dica che il re è nudo e che tutto quello che è avvenuto in questo periodo è un rallentamento insopportabile di un normale ciclo economico che avremmo potuto affrontare molto meglio se non ci fosse stata questa mania di bloccare la distribuzione dei fondi ai titolari». Fra questi, ha evidenziato, «ci sono cinquemila imprese pugliesi che aspettano di avere questi fondi, in attesa che lui si senta confortato non so da quali controlli. La misura è colma».
«La manovra economica mi spaventa? Dovrebbe spaventarci di più il ministro Fitto che non avendo fatto entrare soldi dalle tasse, perché gli italiani si sono impoveriti in questo anno, ha ridotto il governo a non avere i soldi per fare nulla». Lo ha detto a Bari il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della prima giornata del 14esimo Forum nazionale dei giovani imprenditori. Emiliano ha quindi spiegato che «una manovra finanziaria, che è basata su una massa mobile di quattro miliardi di euro, è meno di un bilancio regionale. Non è commentabile».
«Avevo detto a Giorgia Meloni, che mi aveva dedicato un intero comizio a Bari dicendomi che ci avrebbero buttato fuori dalla Puglia, che avrebbero dovuto sudare sette camicie. A Foggia ieri abbiamo preso più del doppio dei voti del centrodestra». Lo ha detto a Bari il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della prima giornata del 14esimo Forum nazionale dei giovani imprenditori, in riferimento dell’elezione di Maria Aida Episcopo a nuovo sindaco di Foggia.
«In quella città c'era una condizione particolare - ha aggiunto - ma anche a Bari e a Lecce c'è una condizione particolare e ce la metteremo tutta per dimostrare che la nostra volontà di proseguire in questo cammino di crescita della regione non si addormenta perché loro finalmente sono andati al governo».
«Spero che il Parlamento ponderi adeguatamente il provvedimento sull'autonomia differenziata prima di cedere con esso la propria sovranità a meccanismi di modifica della Costituzione che, sia pure previsti dalla Costituzione stessa, secondo il mio giudizio, la contraddicono». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo in audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali della Camera dei Deputati per l’attuazione dell’autonomia differenziata.
«Il provvedimento in discussione - ha chiarito Emiliano - adotta una procedura abbreviata per introdurre modifiche che incidono sui poteri delle Regioni e toccano il cuore della macchina dello Stato e la tenuta sociale e finanziaria del Paese; tale provvedimento non può non rispettare tutte le altre norme della Costituzione. Noi, invece, siamo davanti a un’operazione che non ha molti precedenti al mondo. Pertanto, mi permetto di chiedere al Parlamento che prima di procedere a questa cessione di sovranità, utilizzi un principio di precauzione analogo a quello che si utilizza per le norme ambientali». E ha aggiunto: «Vengo al nodo delle risorse. Nel provvedimento posso dire senza tema di smentita che i criteri per la determinazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie che possono essere trasferite alle Regioni ad autonomia differenziata non sono preventivamente stabiliti. Tutto viene rinviato all’intesa tra Governo e Regioni, con l'aggravante che su questa intesa il Parlamento potrà esercitare al massimo un diritto di veto, senza poter intervenire sul suo contenuto. Anche questo rappresenta un vulnus che mi auguro possa essere risolto».
«Questo provvedimento - ha aggiunto Emiliano - viene spesso contrabbandato come qualcosa che viene fatto per il Sud, per superare la questione meridionale. Siamo sinceri: non si può raccontare questa storia al popolo italiano perché è evidente che il Mezzogiorno avrà più difficoltà proprio per le questioni di finanza pubblica e di irrigidimento del bilancio generale dello Stato».
«L'Italia non è ancora pronta. Basti pensare che i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni previsti dalla legge Calderoli, non sono mai stati attuati. Siamo in ritardo di 20 anni. Mi chiedo, dunque: come si fa, senza essere riusciti ancora a realizzare il cosiddetto federalismo fiscale, a passare direttamente all’attribuzione di nuovi poteri alle Regioni? Come si fa a parlare di autonomia differenziata senza aver compreso prima il funzionamento del meccanismo perequativo delle risorse delle Regioni?». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo in audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali della Camera dei Deputati per l’attuazione dell’autonomia differenziata.