Mercoledì 17 Settembre 2025 | 06:29

Pnrr, oltre trecento progetti finanziati in Puglia e Basilicata

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Penna (Mase): stiamo costruendo un futuro più sostenibile. Decisivo il ruolo dei Comuni

Mercoledì 17 Settembre 2025, 04:00

L’Italia ha superato la settima rata del pagamento del Pnrr e per l’ottava, già rendicontata, è stata già stata inoltrata all’Ue la richiesta di pagamento. Insomma, prosegue a ritmo serrato il cronoprogramma da qui alla fine del 2026 quando dovrebbe arrivare la decima e ultima rata.

Di Pnrr, dei suoi aspetti legati all’oggi e di quelli più a lungo termine, ne abbiamo parlato con Fabrizio Penna, Capo dipartimento dell'unità di missione per il Pnrr del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. «Il cronoprogramma da qui alla fine del 2026 prevede un'accelerazione massima nell'attuazione dei progetti rimanenti per garantire il raggiungimento di tutti gli obiettivi e le milestone entro la scadenza. Il nostro Ministero si sta concentrando su un monitoraggio costante per intervenire tempestivamente e risolvere eventuali problemi che potrebbero rallentare il processo».

Dott. Penna, il Pnrr è uno strumento innovativo nel contesto dei fondi europei: non prevede semplicemente spesa, ma performance. In termini di spesa, rispetto alle altre Regioni, come sta messa la Puglia? e la Basilicata?
«Grazie per la sua domanda, che va dritta al punto: il Pnrr non è solo spesa, ma risultati concreti. È qui che si differenzia dagli altri fondi europei, perché ci chiede di raggiungere obiettivi precisi, le cosiddette milestone e i target. Guardando a Puglia e Basilicata, è chiaro che entrambe le Regioni hanno colto l'importanza di questa sfida, puntando su progetti legati alla transizione ecologica e digitale. In Puglia sono stati attivati 267 progetti, in corso o già conclusi, a questi si aggiungono tre progetti per il rafforzamento delle smart grid. Anche in Basilicata si sta lavorando con grande serietà per sfruttare al meglio i finanziamenti a sua disposizione, con 85 progetti finanziati. Il nostro ruolo non è solo monitorare, ma supportare attivamente le Amministrazioni locali. La nostra Unità di Missione Pnrr lavora al loro fianco per superare gli ostacoli burocratici e accelerare l'attuazione. Il successo di questa iniziativa non si misurerà solo con i numeri, ma con l'impatto reale che avranno sul territorio. Stiamo costruendo un futuro più moderno e sostenibile. Puglia, Basilicata e tutte le altre regioni italiane stanno affrontando la sfida con l'approccio giusto, c'è ancora molto da fare, ma la sinergia tra istituzioni locali e centrali ci rende fiduciosi sul raggiungimento degli obiettivi entro il 2026».

La Puglia ha canalizzato molti fondi su infrastrutture idriche, energia rinnovabile e valorizzazione turistica. Ci può fare qualche esempio?
«Stiamo dimostrando come i fondi del Pnrr non siano solo soldi da spendere, ma una vera occasione per fare un salto di qualità. Ci si concentra su progetti mirati che avranno un impatto concreto e duraturo sul territorio. Prendiamo l'acqua, per esempio. Non si tratta solo di riparare tubi, ma di modernizzare l'intera rete per ridurre gli sprechi. Un esempio concreto è il progetto per il rinnovamento delle infrastrutture idriche e di depurazione, un intervento con un finanziamento di oltre 3 milioni di euro nel comune di Melendugno, che mira a garantire un servizio più efficiente e sostenibile per tutti. Anche sul fronte dell'energia rinnovabile, la Puglia ha un potenziale enorme. Oltre a installare pannelli solari su edifici pubblici e privati, il territorio sta puntando molto sulle Comunità energetiche rinnovabili. Un'idea che permette a cittadini e imprese di produrre e consumare energia pulita a livello locale, con benefici per l'ambiente e per i risparmi di tutti. Un esempio lampante è l'investimento, di oltre 130 milioni di euro, destinato allo sviluppo dell’agrivoltaico, con 75 progetti finanziati. Per quanto riguarda il bio-metano, ci sono 34 progetti con un valore di quasi 250 milioni di euro. In aggiunta, con il Pnrr si sta investendo per far riscoprire il patrimonio turistico e culturale. Ci sono progetti per riqualificare i centri storici, creare piste ciclabili e valorizzare i siti naturali. Ad esempio, la digitalizzazione dei Parchi Nazionali, resa possibile dall'app "Visit NaturaItalia", li rende più accessibili a tutti, dalle future generazioni ai turisti di oggi».

Oltre il 60% dei fondi destinati alle Regioni deve ancora essere speso entro giugno 2026. È particolarmente complesso il rush finale. Non crede?
«Sì, il rush finale è complesso, ma la complessità è anche la nostra forza. Non ci spaventa, anzi, ci spinge ad agire con maggiore decisione. La spesa non è il nostro unico metro di giudizio. Siamo in una fase cruciale in cui l'impegno finanziario si sta concretizzando. Il nostro ruolo come Unità di Missione Pnrr è fare da "motore", agendo come facilitatori per le Regioni, Province e Comuni. Lavoriamo a stretto contatto per sbloccare i progetti e garantire che ogni risorsa sia utilizzata al meglio. Questa fase finale rappresenta la prova del nove per l'Italia. Il nostro successo dipenderà dalla capacità di lavorare insieme, superando gli ostacoli per dimostrare che siamo in grado di affrontare questa sfida storica».

Ha parlato di Comuni. Qual è il loro ruolo, qui in Puglia, nell’attuazione dei progetti del Pnrr?
«I Comuni sono l’ingranaggio principale per il successo del Pnrr. Sono loro il punto di contatto diretto con i cittadini e il territorio, e da loro dipende la messa a terra di tantissimi progetti. Per farle un esempio concreto, pensiamo ai piccoli Comuni, spesso con risorse limitate. Il nostro Ministero li sta supportando con assistenza tecnica e formazione mirata perché, se un piccolo Comune riesce a realizzare un progetto di efficienza energetica o a riqualificare una piazza, quel risultato si sente subito e migliora la vita di tutti. Il ruolo dei Comuni pugliesi è cruciale per convertire le strategie nazionali in benefici tangibili per la comunità. In Puglia, per essere precisi, sono ben 169 i Comuni che hanno progetti in corso, per un valore di oltre 458 milioni di euro. Senza il loro impegno e la loro capacità di agire, il Pnrr rimarrebbe solo un piano sulla carta».

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