È uscito il 13 novembre «Pensieri Pianistici», album d'esordio da solista per il pianista e compositore pugliese Antonio (Toni) Tarantino, distribuito dall’etichetta Angapp Music.
Registrato al Cialeto Recording Studio di Arezzo e mixato da Alessandro Fazzi negli spazi di Funkeria Records di Trepuzzi (Le), è una raccolta di otto brani originali composti nel corso degli ultimi 3 anni, con sonorità che, partendo dal piano solo, sfociano fluidamente nel live looping con beatbox, pianoforte, e beat elettronici. La copertina, un’opera unica a cura di Gabriele Quarta in arte Kabo, è un disegno realizzato interamente a matita che rappresenta al meglio l’evolversi del suo pensiero musicale, ispirato alle esperienze a alle persone a lui vicine.
Tanti anni di carriera, ma solo oggi un disco d'esordio: da dove nasce questa esigenza?
«"Pensieri Pianistici" nasce dall’esigenza di fermare il tempo. Dopo il diploma in pianoforte, i tour e la composizione classica ho scelto e raccolto le sonorità a cui sono più legato, ogni esperienza è un paragrafo e ho voluto chiudere un capitolo».
Ci racconti un po' questi pensieri e quali sensazioni scaturiscono dai brani
«Ogni brano è un breve racconto, 'San Gregorio' ad esempio nasce durante le riprese di un video girato nell'omonima località. Durante una pausa ho assecondato questa melodia allora sconosciuta, ispirata dal meraviglioso panorama poco prima del tramonto. 'Tramontana' è implacabile come il vento che soffia a Casalabate, mio paese d’adozione. 'In treno' è scandito da un ritmo continuo e meccanico, questo brano credo abbia il potere di portare lontano. 'Sei', inizia con una melodia basata su tre note, come una ninna nanna, semplice come il pensiero di un bambino e calda come l’abbraccio della sua mamma, poi sfocia in un momento onirico intricato e sospeso. 'Sei' nasce dalla domanda: chissà cosa sogna un bimbo di appena un anno? 'Risveglio' e 'Passeggiata' sono due improvvisazioni audio-video realizzate lì in studio. Definisco questi brani due istantanee, improvvise e senza posa, caratterizzate dall’utilizzo di loop station e beat box. 'Repercussio' è l’ansia di perdersi, di sbagliare mettendosi in gioco, ma allo stesso tempo il risvolto positivo di ogni esperienza che ti spinge al di là dei tuoi limiti. 'Dear friend', l’ultimo brano, è una lettera ad un caro amico, quell’amico su cui sai di poter sempre contare anche se non ci si vede da anni, malinconica e sorridente, una lettera dì arrivederci, probabilmente scritta ad un Toni Tarantino di qualche anno fa, che mi riprometto di andare a trovare consapevole di non poter tornare indietro nel tempo».
La copertina è molto particolare, ci sono influenze anche di sua figlia
«Ho voluto la copertina a matita, perché rispecchia e racconta la verità. Gabriele Quarta “Kabo” ha fatto secondo me un lavoro magistrale. Volevo mi ritraesse così come ero nel periodo della registrazione, a torso nudo. Ha poi ritratto i pensieri che ramificandosi dalla mia testa diventano e abbracciano la mia compagna Chiara e nostra figlia Marina».
Per chiudere il disco è stato ad Arezzo e poi tornato in Salento: è legato alla sua terra d'origine? Pensa che ci sia una bella sinergia tra tutti voi artisti del territorio?
«Credo che il territorio sia una miniera di talenti e di grandi professionisti, per questo motivo ho messo in piedi la “TarantinOrchestrA”, un progetto di swing italiano ed internazionale totalmente diverso da Pensieri Pianistici».
Adesso che cosa la aspetta, quali i prossimi progetti?
«Continuerò sicuramente ad insegnare pianoforte e composizione, gli allievi e le loro idee sono molto stimolanti, inoltre insegnare é il modo migliore per continuare a studiare. Sto lavorando a “Pensieri Elettronici” e “Pensieri Cantabili”, non riesco più a trattenere le note. Continuo a militare con TarantinOrchestrA e Toni Tarantino trio, di cui curo personalmente gli arrangiamenti, due progetti pensati per divertire e divertirsi».