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Leuca, maxi yacht finisce contro la banchina e distrugge barca a vela

 
Redazione online

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Il video mostra chiaramente l'imbarcazione mentre collide al Porto di Leuca. Il botto s'è sentito forte e chiaro

Martedì 23 Luglio 2019, 19:37

24 Luglio 2019, 22:12

LEUCA - Momenti di panico nel pomeriggio al porto turistico di Santa Maria di Leuca, marina di Castrignano del Capo in provincia di Lecce, dove un maxi yacht di 40 metri è andato a schiantarsi contro la banchina, distruggendo una barca a vela, ormeggiata al terzo braccio in attesa di essere demolita. Non si registrano feriti. Su quella barca a vela erano arrivati mesi addietro alcuni migranti.

L’impatto è avvenuto sotto gli occhi increduli di numerosi diportisti. A bordo del grande yacht battente bandiera portoghese, che stava facendo la manovra di attracco a una delle banchine, c'era un gruppo di turisti stranieri.
Pare che a causare l’impatto sia stato un guasto improvviso al sistema elettrico, che ha reso la barca ingovernabile.
Sul posto sono intervenuti gli uomini della Guardia Costiera di Leuca a cui sono affidate le indagini sull'incidente. 

FERMO AMMINISTRATIVO PER LA NAVE - Gli ispettori del nucleo P.S.C. (Port State Control – controllo da parte dello Stato d'approdo) della Guardia Costiera di Gallipoli si sono recati a bordo del maxi yacht commerciale denominato “BLUE MAGIC” con l’obiettivo di ispezionare l’unità al fine di accertare le cause del sinistro marittimo e di verificare il rispetto degli standard di sicurezza. Dai controlli è emerso che la collisione è stata causata da un’avaria al sistema elettronico di trasmissione della propulsione tra ponte di comando e l’apparato motore. Per tale motivo, lo yacht non ha risposto più ai comandi e l’urto è divenuto inevitabile. Inoltre, nel corso dell’ispezione sono state riscontrate alcune irregolarità relative alla certificazione di sicurezza in possesso all’unità e all’equipaggio, oltre alla mancanza di alcune delle pubblicazioni nautiche necessarie per intraprendere la navigazione verso il successivo porto in Montenegro. Tali carenze, fonte di potenziale pericolo per la sicurezza della nave e del suo equipaggio, hanno comportato il fermo amministrativo della nave. Prima di poter ripartire, l’unità dovrà riparare l’avaria e provvedere ad eliminare tutte le deficienze accertate, con ulteriore visita di controllo da parte della guardia costiera.

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