MILANO - Gli intrecci imprenditoriali femminili di «Tessere Daune» e il progetto «Tetide» che punta al turismo green in Puglia partendo da Torre Guaceto. Sono due testimonianze propositive della Puglia portata alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano. La prima esperienza è quella della prima rete pugliese di imprese femminili, nata grazie ai finanziamenti del Gal Daunia Rurale 2020. Undici imprenditrici che con le loro otto aziende hanno scelto di fare squadra e collaborare. «Il turismo è donna, è rete di imprese e lavoro di squadra. Raccogliamo con entusiasmo questo progetto e crediamo sia importante dare testimonianza della replica del lavoro di squadra in tutte le destinazione di Puglia» ha affermato l'assessore regionale al Turismo Gianfranco Lopane, intervenuto alla presentazione svoltasi oggi alla BIT nello Stand di PugliaPromozione.
Donne con la testimonianza di un lavoro nato sulla terra
A raccontare Tessere Daune alla BIT (qui sotto una foto) sono state Lidia Antonacci, capofila di Tessere Daune e imprenditrice di Mio Padre è un Albero e Pasqua Attanasio, imprenditrice di Podere Serraglio e Spazio Ripoli, in rappresentanza delle undici ambasciatrici della rete. «Presentare il progetto Tessere Daune alla Bit - hanno detto le due imprenditrici - è stata un’occasione ghiotta per la riscoperta della Daunia Rurale, luogo silenzioso e affascinante. Ha rinforzato il nostro senso di appartenenza e l’orgoglio di essere Daune. La Bit di Milano è da sempre una vetrina importante e prestigiosa e per questo siamo soddisfatte di aver esposto il prodotto che ci sta più a cuore: l’impegno di noi donne nel costruire storie che raccontano un territorio, la sua identità, la sua voglia di riscatto e quindi diventare più attrattivo. Il nostro auspicio è che il percorso avviato da Tessere Daune possa oltrepassare i confini dell’Alto Tavoliere per incrociare anche sogni e speranze di chi, come noi, guarda al futuro senza mai dimenticare le proprie radici». Il progetto Tessere Daune abbraccia sette comuni del Gal Daunia Rurale: San Severo, Apricena, Chieuti, Poggio Imperiale, San Paolo Civitate, Serracapriola e Torremaggiore -, e vede la partecipazione di Paola Marino, Daniela e Laura Bubba, Laura e Monica Dimauro, Claudia Quental De Frias, Valentina Bonapitacola, Daniela Ugliola e Graziana Di Nunzio.
Tetide, i tanti verdi protetti in un'unica area
Unire i parchi e le aree protette pugliesi in un unico spazio operativo e promozionale per condividere esperienze, implementare attività, elaborare iniziative comuni di turismo sostenibile, con percorsi ciclabili e strade tematiche. E’ questa l’idea del progetto «Tetide» che punta al turismo green in Puglia, presentato alla Bit di Milano. Promosso dall’area marina protetta di Torre Guaceto (qui sotto in foto), «Tetide» è anche una piattaforma on line, www.parchitetide.it, che racchiuderà i parchi pugliesi in un unico spazio online per condividere buone pratiche per una fruizione sostenibile degli habitat protetti. Vi hanno già aderito, fra gli altri, l’area marina protetta di Porto Cesareo, Porto selvaggio e Palude del Capitano. Alla presentazione erano presenti l’assessore al turismo della regione Puglia, Gianfranco Lopane, il direttore generale del dipartimento turismo e cultura Aldo Patruno, la componente della giunta del parco regionale Dune costiere, Maria Filomena Magli. Lopane ha detto che sarà prerogativa del settore turismo puntare sulla sostenibilità ambientale e Patruno ha aggiunto che Tetide anticipa la nuova programmazione regionale sugli attrattori turistici green. «Mettere in rete - ha commentato a distanza l’assessore regionale ai Parchi Anna Grazia Maraschio - significa avviare una comunicazione costante, volta non soltanto alla tutela ma anche alla valorizzazione del patrimonio».