Taranto, soldi e posti di lavoro per far votare gli amici del clan
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Redazione on line
17 Marzo 2019
«Se ci fossero i partigiani veri a vedere questi dieci sfigati si rivolterebbero nella tomba», oppure «la mamma dovrebbe dirti che mostrare il dito medio è da maleducati": sono due delle frasi che stamani, a Melfi (Potenza), il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha usato per ribattere ai contestatori durante il suo comizio. Lo ha fatto sfruttando anche il favore della piazza che, più volte, lo ha sostenuto applaudendo o urlando: «Lega! Lega!» o "Matteo! Matteo!».
Quando si è detto annoiato per l’accusa di «fascista», Salvini ha spiegato: «Sono orgogliosamente italiano». Poco dopo ha ringraziato «i tanti papà e le tante mamme che in questi giorni sono venuti ai miei comizi con i figli». Appena il tono della contestazione lo ha disturbato in modo particolare, Salvini ha ottenuto gli applausi della folla - e urla di approvazione - ricordando di «aver ridotto gli sbarchi del 95 per cento» e che «liste di attesa nella sanità di oltre due anni sono indegni di un Paese civile nel 2019».
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