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Tabaccaia uccisa a Foggia, i funerali di Franca. L'appello dell'arcivescovo alla città: «Reagisci» VIDEO/FOTO

 
Redazione online (Video Maizzi)

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Lutto cittadino nel capoluogo dauno per la cerimonia funebre ad un mese dall'omicidio

Venerdì 29 Settembre 2023, 18:08

18:48

FOGGIA - L’ultimo commosso saluto a Franca Marasco, la tabaccaia uccisa nel corso di una rapina lo scorso 28 agosto, è accompagnata da una marea di persone che ha voluto testimoniare la vicinanza della città alla famiglia che, a sua volta, con un manifesto fatto affiggere dalla sorella, ha “ringraziato i tanti cittadini che continuano a portare fiori davanti alla tabaccheria”.

L’arcivescovo metropolita monsignor Pelvi ha invece speso parole di conforto per la famiglia e di sostegno alla città di Foggia, «una città sana che non si riesce a fare pubblicità».

«Il bene è più forte del male e fa parlare. Foggia è una madre che partorisce ancora. La parte sana della città è più grande. Di fronte a Franca ciascuno deve sentirsi in dovere di migliorare se stesso. Noi siamo attori e il nostro comportamento così vivo ha un influsso generativo sugli altri. Franca sei stata generosa, sei stata buona e mite. Fedele agli insegnamenti dei tuoi genitori. Hai scelto l’operosità non la pigrizia, hai sempre amato e gioito. Resta vicino a questa città. Sai chi ti ha ucciso, sai che chi ti ha ucciso ha un pizzico di amore. L’esistenza del tuo esempio possa annullare le angosce e attutire il dolore. Il tempo non attutirà il dolore della tua assenza. Foggia è piena di miracoli, vedrai Franca ce la faremo e ci ritroveremo abbracciati e sarà solo amore. Oggi è una festa particolare, il giorno di San Michele, chiediamo a lui la costanza nell’avvicinarsi agli altri, nell’ascoltarci. Abbiamo bisogno di punti di contatto, di incoraggiamento. Possiamo vivere meglio di altrove molto di più di quanto possiamo rendercene conto. Franca ci dice: siate custodi degli altri, siate custodi della bontà e vedrete meraviglie», ha detto l’arcivescovo metropolita.

E’ trascorso un mese dall’omicidio di Franca Marasco, accoltellata la mattina del 28 agosto durante una rapina nella sua tabaccheria di via Marchese de Rosa, ai funerali celebrati in Cattedrale con proclamazione del lutto cittadino dai commissari che ancora per qualche settimana governano il Comune: c’è voluto tanto tempo per il nulla osta della Procura alle esequie perché c’erano tempi tecnici che hanno fatto slittare l’autopsia.

Le indagini sin dai primi giorni si sono indirizzate su Redouane Moslli, bracciante marocchino di 43 anni fermato il 3 settembre quale responsabile dell’omicidio: prima di disporre l’autopsia il pm doveva darne avviso anche all’indiziato per dargli la possibilità di nominare un proprio consulente. Quando Moslli è stato interrogato, ha confessato il presunto coinvolgimento nell’omicidio di Vittorino Checchia arrestato il 14 settembre: anche a lui è stato notificato l’avviso di autopsia (entrambi gli indagati non hanno poi nominato consulenti). I tempi per chiudere le indagini non sono brevi. Il medico legale Luigi Cipolloni del dipartimento di medicina legale dell’Università di Foggia che nei giorni scorsi ha eseguito l’autopsia su incarico del pm Ida Perrone (4 i fendenti che hanno raggiunto la Marasco), ha 60 giorni per depositare la relazione. Come 60 giorni hanno a disposizione un luogotenente e un maresciallo dei carabinieri del Ris di Roma incaricati dal pm di cercare impronte digitali e tracce biologiche da cui ricavare il dna su numerosi reperti sequestrati dai colleghi della compagnia di Foggia. Biologo e dattiloscopista del Reparto investigazioni scientifiche dell’Arma effettueranno analisi e accertamenti su coltello usato per l’omicidio e rinvenuto a pochi metri dalla tabaccheria rapinata; tamponi di sangue prelevati sul cadavere; indumenti calzati da Moslli al momento del delitto e rinvenuti dai Cc dopo essere stati abbandonati invia Mameli.

LE PAROLE DELL'ARCIVESCOVO

«La triste e tremenda circostanza della morte di Franca diventi un appello di coraggio a reagire contro il comportamento perverso della criminalità, l'impoverimento dell’umanità. Il nostro dolore è il grido di Franca. Foggia reagisci. Purtroppo siamo testimoni della celerità con cui il sentire superficiale sia diventato padrone della città. Ma Franca ci fa sentire il bisogno di ripristinare la legalità nel campo delle relazioni. Ricostruire una cultura dell’incontro. La parte sana della città è di gran lunga superiore alla parte malata. Curiamola». Lo ha detto l'arcivescovo di Foggia Bovino, Vincenzo Pelvi, durante l’omelia per le esequie di Franca Marasco la tabaccaia uccisa a Foggia il 28 agosto scorso durante una rapina nella sua tabaccheria in via Marchese de Rosa.

«Siamo qui di fronte alla bara che oggi nasconde il corpo di Franca ai nostri occhi. Con voi vorrei gridare di uscire fuori, frantumare il silenzio. Cari familiari di Franca il dolore si è immesso in ogni parte del vostro corpo». Durante la cerimonia ha letto un messaggio anche il bimbo che il giorno dell’arresto dell’uomo accusato dell’omicidio telefonò ai carabinieri per ringraziarli. «Speriamo che da grande io possa venire a proteggere te e tutti con il cappello da carabiniere», ha detto.
Oggi a Foggia è lutto cittadino come disposto dalla commissione prefettizia che guida il comune. Alla cerimonia hanno partecipato le massime autorità locali, tra cui il prefetto Maurizio Valiante. Presente anche il vice presidente della commissione parlamentare antimafia Mauro D’Attis.

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