MATERA - «Oggi in campo a Matera dove debuttai come attore nel Vangelo Secondo Matteo di Pasolini nel centesimo anniversario della sua nascita? Non amo parlare di date, ma di sostanza vissuta. Pasolini per me è stato un modello da seguire, in direzione ostinata e contraria. Lo seguo ancora adesso e dovrebbero seguirlo tutti per abbeverarsi alla sorgente del suo intelletto, fatto di cinema e poesia». Ninetto Davoli, ora 73enne, ne aveva appena sedici quando esordì davanti alla pellicola, recitando la parte «anonima» di un pastore nel film «spirituale» che Pasolini girò nel 1964 in Basilicata, cogliendo tra i sassi di la «vera» Palestina, come dichiarò all'epoca. Quest'oggi Davoli ha giocato con la Nazionale attori allo stadio «XXI Settembre-Franco Salerno» nel triangolare di calcio con Fidas (Federazione donatori sangue) Basilicata e Ancri, l'Associazione nazionale Insigniti dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. La finalità è stata nobile poiché l'organizzazione devolverà il 100% dei proventi in beneficenza, ovvero alla raccolta del sangue ed all'invio di materiale sanitario a favore del popolo ucraino.
«Questo è il primo appuntamento pubblico dopo la lunga emergenza sanitaria - ha spiegato Livio Lozzi fondatore della nazionale nel 1971 insieme a Pier Paolo Pasolini -. Siamo felici di poter essere di aiuto per una giusta causa. Lo scopo della nostra associazione, ormai da oltre cinquant’anni, è quello di scendere in campo per sostenere raccolte fondi a scopo umanitario». Da materano, l'attore Domenico Fortunato, neo presidente della Nazionale attori, si è detto «emozionato perché la nostra formazione gioca nella mia città dopo 35 anni. La scuderia artistica venne a Matera nel 1987. Allora studiavo a Roma e muovevo i primi passi per diventare un attore professionista e guardavo la Nazionale Attori nei derby del cuore in tv». Mostra un volto serio, sebbene nella vita faccia l'attore comico Maurizio Mattioli, il quale pensa che «eventi come questo di beneficenza ti danno ossigeno per pensare positivo in questo mondo drammaticamente segnato dalla guerra e dalla pandemia. E' il potere del calcio, che deve fare leva sui giovani, per mandare segnali di cambiamento. E noi quest'oggi giochiamo nel solco di un uomo che ha lasciato semi di cambiamento, Pier Paolo Pasolini».
Presente nella sua terra (è di Pomarico, dov'è nato nel 1953) il campione del mondo del 1982 Franco Selvaggi. L'ex attaccante di Cagliari, Inter, Roma e Udinese tra gli anni Settanta e Ottanta, pone l'accento sul «valore umano dello sport. Cornici come queste, con la presenza della Nazionale attori con la quale ho giocato, contengono un messaggio importante, fatto di socialità. Un pensiero che oggi veicoliamo anche attraverso i tanti giovanissimi delle scuole calcio del territorio. Con l'Italia attoriale, sulle tracce di Pasolini, proviamo a dare un calcio alle brutture che sta vivendo il mondo».
La Nazionale attori di scena oggi a Matera era formata da questi elementi: Enrico Lo Verso, Giorgio Cantarini, Stefano Oradei, Christian Chessari, Raffaello Balzo, Roberto Oliveri, Mauro Racanati, Miguel Gobbo Diaz , Livio Kone, Domenico Fortunato, Ninetto Davoli, Edoardo Velo, Fabio Fulco, Christian Manfredini , Angelo Costabile, Maurizio Mattioli, Valentino Campitelli, Samuele Mecucci, Francesco Giuffrida. Il Comune ha patrocinato e sostenuto l'iniziativa, «coniugandone l'anima sportiva e solidale con quella culturale poiché la Nazionale Attori - che ha scelto Matera per la sua prima partita post pandemia in occasione dei suoi cinquant'anni di attività - fu fondata nel 1971 da Pier Paolo Pasolini, appassionato di calcio e legato a doppio filo con Matera in cui girò nel 1964 Il Vangelo secondo Matteo. Per l'intellettuale di Bologna il pallone spesso veniva prima di tutto. Resta memorabile quella sfida del 16 marzo 1975 giocata a Parma tra le troupe di Pasolini e Bertolucci, i quali stavano lavorando a pochi chilometri di distanza sui film Salò e Novecento. Due pellicole-capolavoro firmate da due cineasti che non ci sono più. Meno di otto mesi dopo quella partita Pasolini venne ucciso all'Idroscalo di Ostia.