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Rotatoria Montegrosso: lo svincolo della discordia, l'appello in video dello chef Zito

 
Aldo Losito

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Aldo Losito

La rabbia degli imprenditori dopo la decisione della dismissione della rotatoria provvisoria sull’attuale strada provinciale 2 (tratto Andria-Canosa), che va ad eliminare il collegamento con la strada di accesso al borgo di fatto isolandolo

Mercoledì 24 Aprile 2024, 18:35

18:57

ANDRIA - Monta la protesta per la dismissione della rotatoria provvisoria sull’attuale strada provinciale 2 (tratto Andria-Canosa), che va ad eliminare il collegamento con la strada di accesso al borgo di Montegrosso. In questa maniera il borgo rimarrebbe isolato con grave disagio per i residenti e le attività lavorative che operano in quel territorio.

IL GRIDO D’ALLARME «Il 2 maggio è stato stabilito che la strada di accesso per il borgo verrà chiusa – dice il noto ristoratore Pietro Zito in un video messaggio -. Lo ha stabilito la Provincia e l’impresa appaltatrice a conclusione di un progetto sbagliato, in cui residenti e attività non sono mai stati considerati. Attenzione, perché non si sta chiudendo la strada per Montegrosso, ma questa è una strada storica che ha centinaia di anni. Una strada che dà vita a centinaia di aziende agricole, ad una azienda vinicola di rilevanza internazionale, al mio ristorante e tante altre attività di agriturismo e bar. Questa è l’unica strada che collega il Nord della Puglia a Castel del Monte. I miei genitori ed il sottoscritto vivono ancora qui, ma non avremmo più la possibilità di farlo, perché un’ambulanza non potrebbe più arrivare, così come i vigili del fuoco o le forze dell’ordine per una emergenza. Vi chiedo un supporto per questa lotta, che sto affrontando da tempo con grandi sacrifici, perché ogni giorno potrebbe essere l’ultimo di lavoro per noi. Se questo dovesse succedere, il 2 maggio io assieme ai miei collaboratori, ci andremo ad incatenare al bivio della ex 231 per il diritto alla vita, al lavoro e alla famiglia».

LA PROTESTA E IL TAVOLO TECNICO Ieri pomeriggio la piazza principale del borgo ha ospitato la veemente protesta dei residenti e dei tanti lavoratori collegati al territorio, partecipando all’appuntamento organizzato dal comitato spontaneo di Montegrosso. Questa mattina, invece, la Prefettura Bat ospiterà (alle ore 10.30) un tavolo di confronto, a seguito della richiesta fatta dalla sindaca Giovanna Bruno. Con la Prefetta, i referenti della Provincia e della Regione, ed i rappresentanti del comitato, Bruno andrà a riproporre l’unica soluzione possibile al momento, ovvero quella di rendere «cittadina» quel tratto di strada provinciale, in maniera da poter lasciare la rotatoria realizzata qualche mese fa solo in maniera provvisoria, durante i lavori di ampliamento.

DANNI AL TURISMO «Forse non ci si rende conto anche del danno a livello turistico per l’intero territorio che va ben oltre Montegrosso – spiega il presidente del Gal «Le città di Castel del Monte», Michele Debenedittis -. Come Gal avevamo apposto un cartello turistico di benvenuto per il Parco dell’Alta Murgia al casello autostradale di Canosa, invitando turisti e curiosi su un percorso che individuava in Montegrosso una delle porte più suggestive per l’ingresso al Parco. Tutto questo rischia di saltare, con grave danno d’immagine per la nostra terra, ma soprattutto economico per le tante attività che ci operano».

L'APPELLO DI CONFINDUSTRIA

«Prima di compiere una qualsiasi opera infrastrutturale è d’obbligo confrontare il progetto con la domanda del territorio. Il mio invito è a riconsiderare l'intervento sulla provinciale Andria-Canosa e ad ascoltare le istanze dell’economia locale». Lo dichiara in una nota, Sergio Fontana, presidente di Confindustria Bari e Bat che così interviene sulla vicenda relativa ai lavori relativi alla provinciale 2 tra Andria e Canosa di Puglia.

Nello specifico, l’intervento prevede la rimozione delle rotatorie che si trovano all’altezza del borgo di Montegrosso perché inadeguate a una strada a quattro corsie e a scorrimento veloce.
L’eliminazione dei rondò sta facendo discutere perché - sostiene chi è contrario - di fatto «limita l’accesso a Montegrosso e complica la vita agli attori economici del territorio». Secondo Fontana, «investire sulla rete stradale è giusto specie se l’investimento potenzia l’accessibilità a un territorio invece che isolarlo come avviene con i lavori in corso sulla strada provinciale Andria-Canosa».

«Mi auguro - conclude - che le imprese appaltatrici, il Comune di Andria, la Provincia Bat e la Prefettura trovino presto un’intesa. Confido in particolare nell’opera della prefetta, Rossana Riflesso, che ha sempre dimostrato molta attenzione verso le istanze dei cittadini».

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