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Discarica abusiva in una ex cava nella Bat, piena di scarti edili: sequestro da 8 milioni

 
Redazione online

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A carico di un'azienda di Bisceglie che si occupa della gestione del recupero di inerti provenienti da demolizione, e del suo amministratore

Lunedì 25 Marzo 2024, 09:56

BISCEGLIE - Il sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro è stato effettuato da militari della Guardia di Finanza di Barletta, su disposizione del gip del Tribunale di Trani a carico di una azienda di Bisceglie, che si occupa della gestione del recupero di inerti provenienti da demolizione, e del suo amministratore. La Procura della Repubblica indaga per i reati di realizzazione e gestione di discarica abusiva e illecito amministrativo dipendente da reato. Si tratta di diversi rapporti bancari intestati alla società coinvolta e alla persona fisica; delle quote societarie e dell’intero compendio aziendale, nonché di 2 immobili e 56 suoli per circa 10 ettari, situati a Bisceglie, in parte adibiti a discarica abusiva. Secondo quanto ipotizzato dalle Fiamme Gialle la società, nell’effettuare una attività di recupero di rifiuti non pericolosi costituiti essenzialmente da scarti di demolizione, in sostanziale assenza di autorizzazione poiché difforme dal titolo autorizzatorio, ha incamerato al proprio interno i rifiuti edili ricevuti, senza destinarli al loro effettivo recupero.

L’ingente quantitativo di rifiuti è stato depositato anche su un’area non autorizzata (ex cava), con la conseguente realizzazione di cumuli dell’altezza di 14 metri, ben oltre l’altezza massima di 3 metri, consentita dalla normativa di riferimento. La stessa società avrebbe svolto l’attività di deposito dei rifiuti anche su aree prive di pavimentazione impermeabilizzata, con conseguente dispersione nel sottosuolo (percolamento nel sottosuolo delle acque meteoriche di dilavamento dei rifiuti) e nell’atmosfera di sostanze e particelle (dispersioni nell'aria di polveri e frazioni leggere) dannose per la tutela della salute. Le investigazioni sono state condotte con il fine di tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. Il gip del tribunale di Trani ha disposto il sequestro preventivo di natura impeditiva dell’intero compendio aziendale per un valore di circa 3,5 milioni di euro; per equivalente di beni per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro dell’impresa. Inoltre per cautelarsi ha disposto il sequestro di di risorse finanziarie, nella forma diretta dello stesso importo, in capo all’amministratore dell’impresa sottoposta alle indagini, in vista di un possibile futuro risarcimento da disporre a carico della persona fisica

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