Avevano costretto con minacce e intimidazioni una famiglia con un bambino ad abbandonare la casa di edilizia popolare che le era stata assegnata, con l'intenzione di occuparla abusivamente. Ma sono stati bloccati dall’intervento della polizia che, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Bari e della Procura presso il tribunale per i minorenni, ha compiuto una serie perquisizioni nel quartiere di San Pietro Piturno di Putignano.
Le persone coinvolte, una decina, sono indagate per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Tra loro ci sono anche due minorenni. Si tratta di famiglie vicine al clan mafioso dei Capriati che esercitano la loro influenza nella zona.
Le perquisizioni hanno impegnato circa 100 uomini tra personale della Squadra Mobile, del commissariato di Putignano, del reparto prevenzione crimine e della Polizia Scientifica, con il supporto di un elicottero del 9° Reparto Volo di Bari e due unità cinofile. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati anche oggetti appartenenti alla famiglia allontanata, tra cui numerose statuette da collezione dal valore di diverse migliaia di euro. Sono stati trovati anche due telefoni che, secondo quanto accertato, erano destinati ad uno degli indagati attualmente detenuto per altra causa. La famiglia scacciata dall’appartamento ha rinunciato all’assegnazione e ha trovato un’altra sistemazione, e la casa popolare è stata quindi assegnata ad un’altra famiglia legittimata.















