BARI - Alle 19 in punto è partito a Turi un corteo silenzioso, composto, con uno striscione bianco e con su la scritta: "Giustizia per Fabiana". È la manifestazione dignitosa che i cittadini di Turi hanno messo in atto attraversando il centro della cittadina del Barese diretto alla Chiesa Madre per la Messa di Trigesimo in suffragio di Fabiana Chiarappa, la soccorritrice 32enne morta lo scorso 2 aprile, investita mentre percorreva la strada in motocicletta.
Con l'accusa di omicidio stradale, aggravato dalla fuga e dall'omissione di soccorso, è stato arrestato don Nicola d'Onghia, sacerdote di Turi, in provincia di Bari. L'uomo è stato sottoposto ai domiciliari per l'incidente, avvenuto sulla strada provinciale Turi-Putignano. Nei confronti del prete è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip del tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica.
La vittima, soccorritrice e giocatrice di rugby, procedeva da sola sulla strada, nelle campagne di Turi, quando alle 20.28 del 2 aprile la motocicletta sarebbe uscita di strada e subito dopo sarebbe stata investita da un'automobile. Il giorno dopo il prete si è presentato in caserma dopo aver appreso della morte della giovane dicendo di essere passato da quella strada e di aver sentito un forte rumore ma di non essersi accorto dell'investimento. Dalle immagini è emerso anche che poco più avanti si sarebbe fermato in una stazione di servizio.
Un grido silenzioso quello dei cittadini di Turi che piangono ancora l'inspiegabile morte di una giovane molto amata in città.